Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 20/05/2010, 20 maggio 2010
APPALTI E FAVORI, TROVATO UN NUOVO TESTIMONE – C’è
un nuovo testimone nell’inchiesta sugli appalti dei «Grandi Eventi». E potrebbe rivelarsi prezioso per scoprire i segreti dell’imprenditore Diego Anemone e del provveditore Angelo Balducci. Si chiama Giuseppe Macchia, ha 48 anni, per lungo tempo è stato l’autista di entrambi. Proprio come Laid Ben Hidri Fathi, il tunisino che ha sostituito nel 2006. Non solo. L’uomo è stato anche il direttore del Salaria Sport Village. Sono stati i carabinieri del Ros a rintracciarlo e identificarlo, poi hanno informato i magistrati che lo avrebbero già convocato per un primo interrogatorio.
sui conti del costruttore, la maggior parte intestati a prestanome, che si continua a concentrare l’inchiesta guidata dai pubblici ministeri di Perugia Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi. Accertamenti condotti in sintonia con i colleghi di Firenze. Ieri mattina il difensore dell’imprenditore Francesco De Vito Piscicelli, intercettato la notte del terremoto a L’Aquila mentre ride al telefono con il cognato e tuttora ai domiciliari, ha presentato una richiesta di processo abbreviato. « Il mio cliente’ chiarisce l’avvocato Marcello Melandri – non ha nulla a che fare con queste persone e vuole uscire dalla vicenda prima possibile». Altri potrebbero seguire questa linea. Anche perché a Firenze si indaga sulle nomine ministeriali decise a livello politico, come ha confermato Balducci quando ha raccontato che «per la designazione di De Santis a provveditore della Toscana, parlai con Verdini».
Nessuno sa quale sia l’atteggiamento di Macchia. Ma appare certo che le sue risposte potrebbero rivelarsi fondamentali per ricostruire il passaggio dei soldi di Anemone e dunque i destinatari delle sue elargizioni. Perché è dai depositi bancari del costruttore che usciva il denaro servito per acquistare gli appartamenti destinati a politici e funzionari, le macchine, i viaggi e gli altri benefit concessi a chi lo agevolava nell’assegnazione degli appalti. E soprattutto le somme in contanti che – questa è l’accusa – sarebbero state versate sui conti, alcuni all’estero, di chi era in grado di pilotare queste aggiudicazioni. Fathi aveva ricevuto la delega a compiere prelevamenti e ha raccontato di aver effettuato almeno venti consegne di soldi all’architetto Angelo Zampolini, che Anemone utilizzava soprattutto per operazioni immobiliari come quella per l’acquisto delle case a Scajola, a Pittorru e a Incalza. Ora si deve scoprire se le stesse mansioni fossero state affidate a Macchia.
Nell’ultimo periodo l’uomo era rimasto in contatto con Balducci e Anemone ma non lavorava più per loro. C’era un rapporto di tensione che aveva portato lo stesso Balducci a sospettare che potesse essere proprio lui l’ispiratore di alcuni articoli usciti sul settimanale L’Espresso sull’allegra gestione della Protezione Civile. E infatti il 22 dicembre scorso, parlando con un collaboratore, affermava: «Ho visto l’articolo e questa volta c’ha questa mira di Bertolaso e dintorni ... eh, senti, però ieri pomeriggio poi mi è venuto Macchia in ufficio ...be’ io ho la percezione precisa che lui nei miei confronti c’ha sempre, tra virgolette, un affetto che però, chiamiamolo peloso perché, insomma uno... una cosa di questo genere ... ha un odio profondo, profondissimo, verso "loro". Io naturalmente mi sono mantenuto molto sul vago e però... lui ha proprio ...è diventato anche rispetto a quando lavorava con me ... è diventato cattivo». Il collaboratore cerca di rassicurarlo: «Dovrebbe comunque capire che danneggiando "loro", fa del male anche a te. rancoroso... Ma lo dovrebbe capire ”sto scemo».
Fiorenza Sarzanini