Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 19/05/2010, 19 maggio 2010
LA FRACCI E ALEMANNO: DUE ANNI A PRENDERMI IN GIRO
Mai visto un cigno così.
«Sì, lo so: ho alzato la voce e il mio corpo ha avuto un atteggiamento, come dire? un po’ aggressivo».
Il sindaco Gianni Alemanno, spaventato, è scivolato nel fondo della poltrona, l’altra sera, al Teatro dell’Opera.
«Senta, vuol sapere se sono pentita? No, per niente. Scriva pure che Carla Fracci non ha rimorsi. E sa perché? Perché, purtroppo, sa di avere ragione».
Gli ha urlato «vigliacco» e «farabutto».
«No. Gli ho solo urlato "vergogna", perché è questo che deve provare, il signor sindaco: vergogna».
Lei èmolto dispiaciuta perché, dopo dieci anni, non verrà riconfermata, dall’Opera di Roma, alla guida del corpo di ballo e così...
«No no, calma. Io dico che Alemanno e tutti gli altri sono liberi di rinnovarmi o meno il contratto. Detto questo, io penso che Alemanno avrebbe dovuto trovare il modo di ricevermi, e parlarmi, spiegarmi. Un gesto di cortesia che mi sembrava, francamente, dovuto. Invece in due anni non s’è mai degnato di concedermi udienza. Anzi...».
Anzi cosa?
«S’è preso gioco della sottoscritta. Quando mi incontrava, con il suo sorrisetto, mi diceva: "Signora, non oggi, che oggi non posso, però la settima prossima...". ».
dura da credere, signora Fracci. Il sindaco che...
«Le giuro. Quello di Alemanno è stato un comportamento intollerabile... anche perché io gli avrei voluto solo parlare dei miei giovani e di quanto abbiamo fatto, in questi anni, chiedendo garanzie per il loro futuro».
Alemanno ora dice che la riceverà lunedì in Campidoglio, ma che è comunque «giusto cercare forze più fresche». «Più fresche? Sa chi sarà il mio sostituto?».
Il coreografo belga Micha van Hoecke.
« Un signore di 66 anni... si sì, molto più giovane di me, che ne ho 74...».
Non confessi l’età, signora, non è necessario... «Ma chi se ne importa dell’età! L’età non conta. Ho 74 anni, sì, e allora? Nell’ultimo decennio sono stata sul palco 397 volte e, in ruoli a me consoni, ho fatto sempre la mia parte. Rudolf Nureyev, con il quale ho avuto il privilegio di fare coppia, avrebbe voluto ballare fino a cent’anni... quello dell’età, dia retta, è il più sciocco degli argomenti... come se la danza, poveri idioti, fosse solo una questione di gambe».
Il ballerino Roberto Bolle la accusò però di non lasciare spazio ai giovani.
«Ah! Bolle... Fu mal consigliato. Così perse l’equilibrio. E l’equilibrio, per noi che balliamo, è tutto».
Lei ha avuto problemi, in passato, anche alla Scala di Milano e a Verona.
«Io ho avuto problemi con i sindacati, di cui non sono esperta, e con gli invidiosi».
Tornando all’Opera di Roma, c’è questa storia dei compensi...
«Quale storia, eh? Forza, anche lei: se ha il coraggio di fare cifre, mi dica mi dica...».
Le cifre le ha già fatte, sul Corriere, Valerio Capelli: in dieci anni, lei ha percepito compensi per due milioni e 500 mila euro; suo marito Beppe Menegatti, come regista, un milione.
«E allora? Primo, io non evado le tasse, ma denuncio tutto, pagando fino all’ultimo centesimo. Secondo: quella cifra è da considerarsi al lordo. Terzo: provi a farsi due calcoli e a spalmarla su dieci anni... E poi io, se permette, mi chiamo Carla Fracci e non solo porto in dote il grande affetto del pubblico, ma porto anche esperienza e conoscenza di un mondo, la danza, che ha bisogno di insegnanti di un certo rango... O no?».
(Carla Fracci era con suo marito, Beppe Menegatti: «Ancora una volta, io e la Carlina a difenderci dagli assalti di gente miserabile...». Lui, 80 anni, ex aiuto di Visconti, poi una vita da regista privato e consigliere speciale. «Sì, è vero: qualche volta mi capita di rilasciare interviste come se a parlare fosse mia moglie. così strano?»).
Fabrizio Roncone