Il Sole-24 Ore 19/5/2010;, 19 maggio 2010
DAL PD PROVE TECNICHE DI AUTONOMIA
Uno strappo tira l’altro. Su giustizia, fisco, ambiente, lavoro, il Pd cerca di segnare un prima e un dopo nel ridefinire la sua mappa ideologica. E la linea comune che unisce questi sforzi è soprattutto un tentativo di riconquistare un’autonomia che man mano era stata ceduta, esternalizzando pezzi di programma. Prendiamo il lavoro. La subalternità di sinistra nei confronti del sindacato – Cgil in particolare – si dava per scontata, andava in automatico come un dogma anche dopo che si era consumata la cosiddetta cinghia di trasmissione.
Tutto l’affanno nell’elaborazione delle idee era sul misurare quanto più la vicinanza al mondo sindacale, averne il placet. Una vicinanza che diventava fisica: basta contare quanti parlamentari di centro-sinistra provenivano – e provengono – dalle fila del sindacato e si occupavano di lavoro. L’elenco è lungo ma basterà citare ex ministri del Lavoro che sono stati ex sindacalisti Cisl ( come Tiziano Treu) ed ex Cgil (Cesare Damiano).
Lo stesso schema vale per la giustizia. Ad averne la delega, fino a poco tempo fa, erano proprio ex magistrati che diventando parlamentari azzeravano quella distanza necessaria e minimamente vitale con la politica. Luciano Violante e Anna Finocchiaro sono stati per molto tempo un punto di riferimento nel partito e nella magistratura. Anche oggi il numero di ex pm può contare di una discreta rappresentanza alle Camere – sono circa otto tra deputati e senatori – ma la novità è che a occuparsi di giustizia non è più un ex magistrato. Così come a occuparsi di lavoro non è più un ex sindacalista. Già in questo si può leggere una di-scontinuità, un tentativo di emancipazione del partito dai suoi blocchi di riferimento per cercare di dialogare con la società e non più soltanto dentro quei circuiti.
Vale la pena anche fare un altro esempio: l’ambiente. Anche qui l’"appalto" è sempre stato dato agli ambientalisti, magari di provenienza Legambiente mentre adesso la responsabile dell’energia e della green economy – che ha messo a punto un documento per l’assemblea di sabato – ha una formazione economica e un cursus honorum sganciato dall’ambientalismo di stretta osservanza. Lei è Stella Bianchi, quarantenne come quarantenni sono pure Andrea Orlando responsabile della giustizia e StefanoFassina che ha su di sé la delega su economia e lavoro.
Una novità anche questa: prima le due competenze erano spacchettate e non dialogavano tra loro. Ma insomma anche dagli incarichi possono nascere indizi di novità. Di certo una novità è stato il salto logico sulla giustizia anche se già Lanfranco Tenaglia, come dice lo stesso Orlando, aveva assunto posizioni che poi lui ha detto «ad alta voce». In sostanza si è rotto uno schema che guardava alla giustizia solo come tutela del corpodella magistratura e si è cominciato a parlare di servizio-giustizia spostando lo sguardo sui cittadini.
Organizzazione, carceri, giustizia civile: tutti temi usciti fuori adesso nonostante il corpo a corpo con Silvio Berlusconi costringa spesso a tornare in quell’angolo del ring. Un angolo che prima per la sinistra era tutto: Csm, giustizia penale e Anm.
Sul fisco e sul lavoro Stefano Fassina sta provando, pure lui a uscire da alcuni angoli come era quello della retorica contro l’evasione.
Ora lui si guarda bene da bollare i cittadini del nord-est come evasori egoisti e ribellisti e prova a ragionare sulle «condizioni di sopravvivenza» schiacciate dalla pressione fiscale soprattutto per le piccole imprese. E sul lavoro – nonostante il no al contratto unico – segue la linea del Lingotto che aveva messo assieme operaio e partita Iva proponendo un’indennità di disoccupazione universale per il lavoratore dipendente e per l’autonomo.
l’impostazione di Stella Bianchi che non considera più un ossimoro ambiente e sviluppo e li mette insieme bocciando il piano del governo sul nucleare ma ragionando sulle tecnologie obsolete senza «no» preconcetti. Così come sui termovalorizzatori che se servono vanno fatti, come la tav e guardando in prospettiva a un ambientalismo che faccia crescita con nuove tecnologie, nuove imprese e nuovi lavoratori.