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 2010  maggio 19 Mercoledì calendario

ZAMPOLINI CONFERMA: ”GLI ASSEGNI ERANO PER CASA SCAJOLA”

Il primo vero interrogatorio della nuova Tangentopoli si conclude alle 20:20 di un pomeriggio piovoso. L’Audi blu s’allontana dribblando le telecamere, così com’era arrivata, alle 17:10, con a bordo Angelo Zampolini accompagnato dall’autista e dall’avvocato Grazia Volo. Tutto confermato e arricchito da nuovi particolari sul giro di assegni e appartamenti acquistati poi da Claudio Scajola. ”Sapevo che soldi arrivavano da Diego Anemone ed ero convinto di fare un favore ad Angelo Balducci”, ha dichiarato Zampolini, che è indagato per riciclaggio, ai pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi. L’architetto è stato più preciso. Anche sulla presenza del funzionario della Deutch Bank di Largo Argentina, Luca Trentini, all’atto di vendita della casa con vista sul Colosseo acquistata dall’ex ministro. Il funzionario non è mai stato interrogato ma la procura si riserva di convocarlo nelle prossime settimane. Sulla vicenda Scajola ha confermato tutto. Riepilogando la dinamica degli eventi. ”I soldi me li portava Fathi, l’autista di Angelo Balducci, e io li portavo in banca per cambiarli in assegni”, ha spiegato. ”Nella stessa giornata poi mi recavo alla compravendita dell’appar tamento”. ”Non posso escludere che Scajola sapesse” ha aggiunto. La stessa trafila per tutte le cinque operazioni immobiliari che l’hanno visto protagonista. A Zampolini è stata mostrata anche la famosa ”lista” dei lavori effettuati da Anemone, dove molte date non sembrano tornare. I riscontri offerti dall’ar - chitetto non sembrano aver soddisfatto le richieste degli investigatori. C’è un solo, fondamentale punto certo: Zampolini, che non possiamo ancora definire un collaboratore, s’è dimostrato affidabile. Ha confermato la versione fornita il 23 aprile scorso e quindi resta un personaggio chiave. Ieri è stato interrogato per la seconda volta. Per ora ha confermato l’evidenza, emersa dalle perquisizioni a suo carico, ma se dovesse fornire ulteriori particolari, l’inchiesta dei pm Sottani e Tavarnesi, potrebbe fare ulteriori passi avanti: ogni nome, ogni dettaglio di sua conoscenza, potrebbe aprire nuovi scenari d’inda gine. per questo che la sua deposizione, ieri, ha fatto tremare parecchi nomi eccellenti. L’archi - tetto probabilmente conosce ulteriori segreti della ”cr icca” ch e faceva affari con la Protezione civile, all’ombra dei Servizi e del Vaticano. Sarà la sua linea difensiva a stabilire se, e quando, fornire ulteriori elementi utili all’inda gine che, per il momento, continua a concentrarsi sulla ”lista” Anemo - ne e, soprattutto, sul contenuto del computer di Stefano Gazzani. Gli investigatori vogliono scoprire se tra i dati del commercialista di Anemone e Balducci si celano altre piste investigative. In attesa degli sviluppi, resta il fatto che Zampolini non ha ritrattato nulla, di quanto già dichiarato nell’interrogatorio del 23 aprile. E la sua prima deposizione è già costata un paio di dimissioni eccellenti. A partire proprio da Scajola. Le sue rivelazioni sulle operazioni sospette - rilevate due anni fa dalla GdF e oggi al centro dell’inchiesta di Perugia - hanno mostrato l’altra possibile faccia del sistema organizzato dalla ”cr icca”. Quello imperniato sulla compravendita degli immobili che proviamo rapidamente a riepilogare. La Finanza e la Procura di Perugia scoprono una lunga sequenza di assegni passati per le mani di Zampolini, prelevati dalla filiale romana della Deutsch Bank di piazza Argentina, del valore di milioni di euro: assegni che hanno agevolato l’acquisto di diverse case. A cominciare da quella di Scajola, che non risulta indagato, ed è il primo nome big fi n i t o nelle maglie degli investigatori e caduto nella rete delle dimissioni. L’ultimo invece è il nome di Ercole Incalza. Consulente del ministro Altero Matteoli, da sempre nel giro dei ministeri - lavorò anche con Pietro Lunardi - e dei grandi affari: fu amministratore delegato della Tav ai tempi di Lorenzo Necci. L’appar tamento di via Gianturco 5, al rione Flaminio, fu acquistato da Alberto Donati e sua moglie, ovvero la figlia di Incalza, con assegni portati da Zampolini. Incalza ha annunciato le proprie dimissioni. Segno che quando Zampolini parla, le poltrone saltano. Il generale della Finanza, Francesco Pittorru, ha appena deciso di ritirarsi in pensione: anche per il suo caso Zampolini aveva parlato d’un giro d’assegni - sempre legati ad Anemone, che finora ha però negato - per l’acquisto di due appartamenti.