Lettere a Sergio Romano, Corriere della Sera 17/05/2010, 17 maggio 2010
LETTERE - PIETRO BARSANTI L’ULTIMO REPUBBLICANO
Caro Romano, riordinando l’ archivio di famiglia, ho da poco rintracciato un curioso quaderno. Composto di 120 pagine, quasi tutte manoscritte, rappresenta una specie di quaderno-notes con dediche e ricordi che un gruppo di sette amici intellettuali compilarono attorno al 1872. Nel quaderno vi sono tre lunghi sonetti dedicati da alcuni degli amici, alla morte del «fratello nella fede» Pietro Barsanti. Mi pare che nel 150° anniversario dell’ Unità d’ Italia potrebbe essere utile rinfrescarci la memoria su questo ultimo martire repubblicano e sull’ atmosfera repubblicana, in uno Stato monarchico, che lo circondava.
Giannantonio Buffatti toto.buffatti@alice.it
All’ inizio del 1870 scoppiarono in Italia alcuni moti repubblicani. A Pavia, in una caserma, vi fu una sorta di ammutinamento durante il quale il caporale Barsanti, a quanto pare, tentò di sequestrare un ufficiale. Arrestato, fu processato e condannato a morte. Una signora milanese, Anna Pallavicino Trivulzio, lanciò un appello per la grazia, firmato da alcune migliaia di donne, ma la fucilazione fu eseguita nel Castello sforzesco di Milano il 27 agosto 1870. Molti circoli repubblicani furono intitolati al suo nome. Gli avanguardisti del partito repubblicano cantavano: «Moristi tu Barsanti / noi ti vendicheremo / la monarchia infame / d’ Italia scacceremo».
Sergio Romano