Varie, 17 maggio 2010
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Frammartino Michelangelo
• Milano 1968. Regista. Nel 2010 alla Quinzaine des realisateurs (la sezione del festival di Cannes che laurea i nuovi autori) con Le quattro volte • «[...] Apprezzato per il precedente Il dono del 2003, premiato in prestigiosi festival internazionali [...] è al suo secondo film, diviso in quattro episodi che in modi diversi raccontano l’uomo e la natura nei diversi stati animali, vegetale, minerale. ”Nel primo episodio - dice il regista - le immagini raccontano gli ultimi giorni di vita di un vecchio pastore calabrese, fra pascolo, mungitura, mercati di paese. Il secondo è la vita di un capretto dalla nascita al primo pascolo nel quale si smarrisce. Un abete bianco è al centro del terzo episodio, girato ad Alessandria del Carretto dove l’albero è al centro della festa del paese. Nel quarto episodio il legno diventa carbone in un cantiere nei boschi intorno a Vibo”. Tutto il film è girato tra Caulonia, il Pollino, Serra San Bruno, in Calabria. ”La regione d’origine della mia famiglia, a cui sono rimasto fortemente legato”, dice il regista che [...] ha studiato architettura e si è avvicinato alle arti visive. ”Per girare Le quattro volte mi sono ispirato alla scuola pitagorica, rimasta attiva in Calabria, ma anche all’animismo popolare. Le storie del film sono nate spontaneamente. Visitavo i luoghi, osservavo gli animali, il legno che diventava carbone... Era la stessa storia... facevo un viaggio nell’essenza dell’uomo, nell’anima. Secondo i pitagorici le anime erano le polveri dell’aria, come la fuliggine che esce dal camino quando viene bruciato il carbone: è l’immagine finale del film [...] Quando faccio un film io penso agli spettatori, non credo che siano pochi quelli che ”partecipano’ ad un film, amano andare oltre l’immagine se resta in superficie. L’immagine è come un attore: se racconta tutto, troppo, non lascia spazio alla fantasia e al pensiero di chi guarda”» (Maria Pia Fusco, ”la Repubblica” 21/4/2010).