Riccardo Chiaberge, Il Sole-24 Ore 16/5/2010;, 16 maggio 2010
CRISI FINANZIARIA? PAGHI NAPOLEONE
Quanto valgono i marmi del Partenone? Quanti fantastiliardi di sterline dovrebbe sborsare il governo di Londra per tenerseli al British e chiudere un contenzioso che dura da due secoli? Che razza di domande sono, risponderebbe un greco: vi sembra il momento di scherzare? Ma la provocazione lanciata, sul Figaro, dal critico d’arte francese Adrien Goetz,rischia di essere presa sul serio. Il povero Papandreu non sa più cosa inventarsi per rimediare agli imbrogli del suo predecessore, e gli inglesi sono talmente pragmatici che hanno affiancato al Premier un Seconder, chissà che uno dei due non ci faccia un pensierino. Con tutti i loro debiti, ricorda Goetz, i governanti di Atene non hanno badato a spese per il nuovo museo dell’Acropoli inaugurato l’anno scorso, nel quale i fregi e le sculture asportate da Lord Elgin sono state rimpiazzate da calchi. Se ora Cameron e Clegg facessero un generoso bonifico ad Atene per il possesso degli originali, darebbero un bello schiaffoa quei rompiscatole che ne reclamano la restituzione.«Une idée atroce»,un’idea atroce, la definisce per primo il critico francese. Niente più che una boutade, taglia corto l’archeologo Salvatore Settis ai microfoni di Radio 24. Forse Goetz pensava di vendicare il connazionale Fauvel, viceconsole ad Atene ai tempi di Elgin, che fu arrestato dai turchi per le sue fregole collezionistiche. Ma la genialata può diventare un boomerang per il governo francese: dopo le metope del Partenone, quegli ingordi di ateniesi vorranno farsi risarcire la Nike o la Venere di Milo che stanno al Louvre. E pure noi italiani, a pensarci bene, qualcosina potremmo pretendere. Dopo Waterloo il bottino di Napoleone mica ce l’hanno restituitotutto.
Le Nozze di Cana di Paolo Veronese, per esempio,sono ancora a Parigi, e all’isola di San Giorgio ci dobbiamo accontentare di un facsimile. E vogliamo parlare della statua romana del dio Tevere? Va bene che allora apparteneva al Vaticano, ma quelli hanno giàl’8 per mille. Insomma,se la crisi avanza, invece di mettere le mani in tasca agli italiani, mettiamole in saccoccia a Sarkozy, che avendo sposato Carlà è nostro parente d’acquisto.Facciamogli pagare i«Louvre bond», o «Napoleon bond». Attenzione: bond ha la b minuscola, e non finisce per i.