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 2010  maggio 16 Domenica calendario

INTER-BAYERN VALE 100 MILIONI

Una finale da quasi 100 milioni di euro. la cifra che ruota attorno all’evento che sabato prossimo catalizzerà l’attenzione di tutta l’Europa sportiva sul tappeto verde del Santiago Bernabéu di Madrid, dove Inter e Bayern di Monaco si contenderanno il titolo di Campione continentale del 2010.
Fra pernottamenti in albergo, cene a base di paella e sangria, giri di tapas sulla Gran Via e qualche extra per riportare a casa un ricordo di un evento inseguito dagli interisti da quasi mezzo secolo, in una notte di torcida gli 80mila fortunati in possesso del biglietto genereranno introiti diretti e indotti per circa 70 milioni di euro: una manna per il traballante bilancio economico di una capitale col fiato corto come Madrid, specchio della difficile situazione che in questi mesi sta attraversando il paese iberico. Un giro d’affari che solo per il Chamartín, il quartiere periferico dove sorge lo stadio, supererà gli otto milioni di euro, a cui vanno poi aggiunti i 17 milioni raccolti dalla vendita dei biglietti e i 14 milioni che si divideranno le compagnie aeree, i tour operator e gli albergatori.
In città, intanto, già si registra il tutto esaurito: risultato che se non riuscirà a compensare il calo di prenotazioni per la stagione estiva, regala un sorriso alle principali catene alberghiere che propongono, per minimo due notti, stanze doppie a partire da 300 euro a persona. Neanche un letto libero nei 35 hotel di NH, 96% di stanze prenotate nei 18 alberghi gestiti da Sol Meliá, 95% per AC Hotels: «I nostri 20 alberghi- spiega il presidente Antonio Catalán - rasentano il tutto esaurito e alcuni di questi, in particolare quelli più vicini allo stadio, non hanno più una stanza già da diversi mesi». «Siamo pieni sia negli hotel del centro che in quelli della periferia» gli fa eco Hylko Versteeg, direttore dello sviluppo per Spagnae Portogallo di International Hotels Group, che nella capitale iberica gestisce le catene Intercontinental, Holiday Inn e Holiday Inn Express.
A fare incetta di posti letto soprattutto le agenzie di viaggio italiane e tedesche, che hanno messo a punto pacchetti comprensivi di volo, pernottamento e biglietto per lo stadio (7mila per l’Italia) del costo compreso fra i 700 e i mille euro a seconda della categoria dell’hotel. Vista la grande richiesta, le principali compagnie aeree che fanno rotta dalla Germania e dall’Italia su Madrid hanno intensificato le partenze già a partire dal prossimo mercoledì. Iberia ha programmato per la settimana 38 voli speciali dedicati ai supporter delle due squadre. «In particolare - confermano dall’aviolinea saranno 26 i voli che partiranno da Malpensa, Linate e Roma, per 5.330 posti in totale». Anche Lufthansa Italia ha annunciato che sabato prossimo a Malpensa saranno allestiti due voli in più dedicati a 500 tifosi interisti.
E mentre a Madrid ci si prepara a un evento paragonabile forse solo alla finale di Coppa del Mondo del lontano 1982, ieri pomeriggio in via Massaua a Milano si è finalmente conclusa l’odissea dei temerari che per quasi 48 ore sono rimasti in coda davanti agli sportelli della Banca Popolare di Milano sfidando i ripetuti acquazzoni primaverili con l’unico obiettivo di accaparrarsi i cinquemila biglietti (due le fasce di prezzo, 160 e 240 euro) che la società guidata da Massimo Moratti aveva riservato agli abbonati e agli iscritti all’Inter Club.
Chi è arrivato da Bari, chi dal Veneto, chi si è dato il cambio dormendo qualche ora in macchina col motore acceso per scaldarsi. Fra cori, sciarpe nerazzurre, sacchi a pelo, tramezzini, birra e qualche momento di tensione generato dall’estenuante attesa ( «Questo è il regalo ai tuoi tifosi dopo 30 anni che ti seguono aspettando una finale - si leggeva su uno striscione che corre lungo le transenne di via Massaua - . Due notti per strada per 4.000 biglietti! Impara dal Bayern, 20.000, tutti in prelazione. Vergogna!»), il popolo interista, nel corso di questi due giorni, si è autorganizzato, dividendosi in gruppi, contando e ricontando le presenze, rispettano diligentemente il proprio turno di chiamata per la recinzione successiva. Poi, alle 9,30 di ieri mattina, il grido di gioia per il primo biglietto conquistato: «Vamos a Madrid, vamos».