Il Sole-24 Ore 16/5/2010;, 16 maggio 2010
LA GIORNATA
Tre giorni di sangue
Giovedì è riesplosa la protesta delle camicie rosse thailandesi che chiedono le dimissioni del governo. I morti, in soli tre giorni, sono già 24. Giovedì uno dei leader del movimento è stato ferito gravemente da un cecchino che lo ha colpito mentre rilasciava un’intervista a un giornalista americano. Venerdì gli scontri sono proseguiti e una decina di persone sono state uccise. Ieri ancora pallottole sui manifestanti: otto i morti
Allarme per i turisti
Le strade del quartiere commerciale sono deserte, i grandi alberghi chiusi.
L’ambasciata Usa ha evacuato il personale non essenziale ei paesi occidentali hanno invitatoi propri cittadini a non recarsi a Bangkok
Il movimento pro Thaksin
Le camicie rosse sono un movimento popolare che si prefigge di rovesciare il governo thailandese presieduto dal primo ministro Abhisit Vejjajiva e di riportare il paese alle urne.
Sostengono che il premier e il suo esecutivo siano privi di un vero mandato politico perché la maggioranza parlamentare che li sostiene non è quella uscita dalle elezioni politiche tenute nel dicembre del 2007. L’obiettivo di molti appartenenti al movimento è di riportare nel paese l’ex premier Thaksin Shinawatra, oggi latitante all’estero. La maggior parte delle camicie rosse proviene dalle regioni rurali nel nord e nord-est, feudo elettorale di Thaksin
Il premier Vejjajiva
Abhisit Vejjajiva, primo ministro thailandese è il bersaglio principale delle proteste di questi giorni. salito al potere nel dicembre del 2008 dopo che una serie di governi composti da partiti vicini a quello che sarebbe diventato il movimento delle camicie rosse sono caduti. Dietro il fallimento di quegli esecutivi ci sono state da una parte una serie di inchieste giudiziarie. Dall’altra le proteste delle camicie gialle, un movimento vicino alle elite politiche, burocratiche, militari di Bangkok e alla famiglia reale.
Vejjajiva è un economista di 45 anni, nato in Gran Bretagnae formatosi prima a Eton e poia Oxford