Virginia Piccolillo, Corriere della Sera 13/05/2010, 13 maggio 2010
TRA I CLIENTI ANCHE REGISTI E MANAGER «NESSUN FAVORE, TUTTO E’ STATO PAGATO» – C’è
chi spiega e chi smentisce. Nella lista clienti trovata dagli investigatori nel computer di Diego Anemone ci sono nomi di peso. Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, all’epoca dei lavori era ministro dell’Interno. E il suo entourage chiarisce che, proprio per questa ragione, i servizi decisero di rinforzargli gli infissi e il portone all’appartamento di corso Rinascimento dove viveva in affitto. Motivi di sicurezza. La ditta gliela misero in casa proprio i servizi.
Giancarlo Leone, vicedirettore generale della Rai, invece smentisce di aver affidato i lavori ad un’impresa di Anemone. «Ho fatto due volte lavori di ristrutturazione in casa. Una volta per 140mila euro, una volta per 150mila. In entrambi i casi però mi sono rivolto ad un’impresa, che era sempre la stessa e non era di Anemone. Mi presentava regolare preventivo e si occupava di tutto. Poi tu non sapevi con chi avrebbe lavorato». Leone non nasconde di conoscere l’imprenditore accusato di essere il faccendiere della «cricca»: «Anemone lo conosco. A detta di tutti era una persona che segnalava buone ditte».
Andrea Occhipinti, attore e produttore cinematografico con la Lucky Red, non capisce perché è in quella lista. Lavori? «No. Nessuno». Regali? «No. Nemmeno». Poi ironizza. «Peccato. Nemmeno una casa. Niente. Sarò arrivato tardi».
Il regista Pupi Avati ci tiene a far sapere che svolse dei lavori, ma li pagò regolarmente. Nessun regalo, spiega io mi trovassi ad incontrare chi materialmente ha effettuato il montaggio dell’apparecchio».
«Ho pagato regolarmente – aggiunge il regista – sia il piccolo saliscendi che il lavoro di installazione all’ingegner Balducci e sono in grado di esibire (qualora mi venga richiesta) la matrice dell’assegno e il documento relativo».
«Non ho quindi avuto nessun regalo da Diego Anemone – sottolinea il regista – anche se si tenta di insinuare come io sia stato sollecitato attraverso regali a far lavorare come attore Lorenzo Balducci». Il figlio del potente ex numero uno del Consiglio superiore dei lavori pubblici, arrestato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta G8, debuttò con Pupi Avati. Ma il regista smentì al Corriere della Sera di aver offerto quella opportunità al ragazzo in cambio di una contropartita fatta di regali o benefit. Ora lo ribadisce. «Desidero chiarire una volta per tutte che in tutta la sua carriera Lorenzo ha girato un solo giorno nel mio film. In quarant’anni di cinema centinaia di giovani attori alle prime armi hanno ottenuto da noi ruoli ben più consistenti».
«Dai che è uno scherzo». Michele Vietti, ex sottosegretario alla giustizia Udc, ci mette un bel po’ prima di credere alla notizia che anche il suo nome sarebbe finito nella lista. Poi assicura: « Lo escludo categoricamente. E poi credo che facesse investimenti, come dire, mirati». l’ ex presidente di Cinecittà holding: «In effetti nel 2002 o 2003, desiderando dotare la mia casa di Todi di un saliscendi per trasportare le vivande dalla cucina al piano rialzato, ne parlai all’ingegner Angelo Balducci che si offrì di reperirmelo e di farmelo istallare. Il tutto avvenne nell’inverno di quell’anno, in nostra assenza dalla casa che utilizziamo solo l’estate. E quindi senza che io mi trovassi ad incontrare chi materialmente ha effettuato il montaggio dell’apparecchio».
«Ho pagato regolarmente - aggiunge il regista- sia il piccolo saliscendi che il lavoro di installazione all’ingegner Balducci e sono in grado di esibire (qualora venga richiesta) la matrice dell’assegno e il documento relativo».
«Non ho quindi avuto nessun regalo da Diego Anemone - sottolinea il regista- anche se si tenta di insinuare come io sia stato sollecitato attraverso regali a far lavorare come attore Lorenzo Balducci». Il figlio del potente ex numero uno del Consiglio superiore dei lavori pubblici , arrestato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta G8, debuttò con Pupi Avati. Ma il regista smentì al Corriere della Sera di aver offerto quella opportunità al ragazzo in cambio di una contropartita fatta di regali o benefit. Ora lo ribadisce. «Desidero chiarire una volta per tutte che in tutta la sua carriera Lorenzo ha girato un solo giorno nel mio film. In quarant’anni di cinema centinaia di giovani attori alle prime armi hanno ottenuto da noi ruoli ben più consistenti».
«Dai che è uno scherzo». Michele Vietti, ex sottosegretario alla giustizia Udc, ci mette un bel po’ prima di credere alla notizia che anche il suo nome sarebbe finito nella lista. Poi assicura: «Lo escludo categoricamente. E poi credo che facesse investimenti, come dire, mirati».
Virginia Piccolillo