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 2010  maggio 15 Sabato calendario

FENOMENO CATTELAN, LA CARRIERA SI FA IN AMERICA


Da oltre dieci anni lavora negli Stati Uniti. Maurizio Cattelan da Padova, classe 1960, mercoledì sera a New York è entrato ufficialmente nell’empireo degli artisti a sei zeri. L’asta di Contemporary di Sotheby’s ha visto quasi raddoppiare le sue quotazioni per «Untitled», 2001 – installazione nella quale l’artista fa capolino da un buco dal pavimento nelle sale di un museo – scambiata per 7.922.500 $ da una stima di 3-4 milioni. L’installazione realizzata per una mostra al Museum Boijmans Van Beuningen in Olanda è stata già scambiata nel 2004 a New York da Christie’s per 1,8 milioni, ma il nuovo record eclissa il precedente: «La Nona Ora» battuta a New York nel 2004 poco oltre i 3 milioni.

Ma chi è Cattelan? Risposta ovvia per quelli che da tempo sorridono o si irrigidiscono davanti alle sue irriverenti e provocatorie opere. Debutta nel 1991 alla Gam di Bologna con «Stadium 1991», tavolo da calcetto con 11 giocatori senegalesi e altrettanti scelti tra le riserve del Cesena, naturalmente bianchi. Sostenuto in Italia dal gallerista Massimo De Carlo dal 1992-2002 e da collezionisti come Tullio Leggeri, nel 1993 si trasferisce negli States.

Cattelan, autodidatta antiaccademico, ha costruito il suo progetto artistico con cura a partire dagli anni 80 combinando la scultura con la performance con una produzione estremamente rarefatta: 200 passaggi in asta (81% di venduto). Tra il 1997-2009, secondo Artprice, le sculture pesano per l’85% sui volumi, con scambi per il 66% in America; il prezzo medio del 90% dei suoi lavori è di 300mila con una bassa volatilità. Ultimo "gesto creativo" «Daddy Daddy», 2008, il pinocchio disneyano che galleggiava nella fontana al centro della rotonda del Guggenheim di New York nella collettiva «theanyspacewhatever» curata da Nancy Spector, chief curator of Contemporary Art del museo. Da almeno sei mesi lavorano insieme alla sua prima antologica che si inaugurerà a fine anno. Non sorprende che l’artista abbia ricevuto sostegno in asta, in America la sua gallerista è Marian Goodman e in Europa Emmanuel Perrotin.

Naturalmente il nuovo record non si trasferirà in modo diretto sul mercato primario, ma certo darà più forza all’artista, che dopo i picchi raggiunti tra il 2004-05 in asta, negli ultimi due anni ha sofferto la crisi. In diverse collezioni, tra cui Rivoli, Palazzo Grassi, Moderna Museet di Stoccolma, Mca di Chicago, Moca di Los Angeles e Rubell Family Collection, è in mostra fino ad agosto al The Menil Collection di Houston e al Pompidou a Parigi. L’artista negli ultimi anni ha lavorato per diventare un classico, temperando le sue provocazione con i grandi classici della scultura per un mercato di collezionisti di alto livello.