Francesco Cramer, il Giornale 14/5/2010, pagina 2, 14 maggio 2010
TUTTI IN AFFITTO DA LIGRESTI
Nel cuore dello sciccosissimo quartiere dei Parioli sorge l’isola o, meglio, il «Palazzo dei famosi». Tutti sotto lo stesso tetto o quasi: l’ex capogruppo vicario del Pdl Italo Bocchino e consorte; il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta; le sorelle Chiara e Benedetta Geronzi, figlie di Cesare presidente delle Generali; Marco Cardia, figlio di Lamberto presidente della Consob. Non solo: fino a qualche anno fa ci abitavano pure il figlio dell’ex ministro degli Interni Beppe Pisanu e l’ex ministro Rocco Buttiglione che ha lasciato casa all’incirca sei mesi fa. In procinto di entrare anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano e il direttore generale della Rai Mauro Masi che dovrebbe subentrare nell’appartamento dove alloggiava il rampollo di Pisanu. Una sorta di Camera con la «c» minuscola visto che perfino il presidente di Montecitorio Gianfranco Fini, convinto dal suo fedelissimo Bocchino, ha di recente dato un’occhiata lì ma sembra che alla moglie Elisabetta Tulliani troppo vippame avrebbe dato fastidio. Anche alla pd Giovanna Melandri era stato offerto il buen retiro pariolino ma pare che abbia preferito girare l’allettante offerta ad amici. Tutti in affitto i superpotenti. Da chi? Dai Ligresti, proprietari del comprensorio mozzafiato, composto da tre palazzine color ruggine, attraverso la Milano Assicurazioni che è del Gruppo Fondiaria Sai. Nel palazzo è incessante il viavai di autoblu e berline di grossa cilindrata ma anche di operai perché lì i lavori non finiscono mai. Bocchino, nella palazzina centrale, avrebbe due piani più boxe cantina per circa 230 più 150 metri quadrati. Separati, chiaramente, gli alloggi delle due persone di servizio alle sue dipendenze. Le Geronzi, invece, avrebbero rispettivamente una un attico e superattico per mille metri quadrati e l’altra circa seicento metri quadrati. Quanto pagano d’affitto? Resta un mistero, anche se le cifre di mercato parlano di circa 7 mila euro al mese per un appartamento di duecento metri quadrati. Un comprensorio dove, oltre a vip e politici, alloggiano non poche polemiche visto che le tre villette erano di proprietà dell’Ina, Istituto nazionale delle assicurazioni, ente pubblico poi privatizzato. Dall’Ina, trasformatasi in spa, le tre villette sono passate di mano attraverso un vorticoso giro fino ad arrivare alla Pirelli Real Estate e quindi alla Milano Assicurazioni. Nel giro, tuttavia, pare sia stato calpestato il diritto di prelazione per cui un inquilino, ben contento di comprare ma rimasto a bocca asciutta, ha fatto causa. Causa persa dai proprietari in primo grado nel 2008 e obbligo di sborsare all’inquilino 4 milioni e mezzo di euro come risarcimento danni per il mancato esercizio di prelazione. La sentenza è stata impugnata: la lotta continua.