Massimo De Luca, Corriere della Sera 13/5/2010, 13 maggio 2010
E CAROSIO NON DISSE MAI «QUEL NEGRO...» AL GUARDALINEE ETIOPE
Quaranta anni dopo, la vicenda dell’esonero su due piedi di Nicolò Carosio dal ruolo di telecronista della Nazionale, dopo il pareggio per 0-0 fra Italia e Israele ai Mondiali del Messico, è ancora parzialmente avvolta nel mistero. Ma le ricerche e le verifiche meticolose condotte nella scrittura di questo libro, sulla base della documentazione esistente, consentono di smentire quella vera e propria leggenda metropolitana secondo cui Nicolò avrebbe insultato in diretta il signor Seyoun Tarekegn, guardalinee etiope, per aver sbandierato un fuorigioco inesistente sul gol di Gigi Riva al 29’ del secondo tempo. Diciamolo e scriviamolo chiaro una volta per tutte: Carosio non diede mai del negro o, peggio, del negraccio all’assistente dell’arbitro brasiliano De Moraes. Lo si può affermare con certezza assoluta, avendo, Frisoli e io, ripescato dagli archivi Rai e visionato con estrema attenzione l’intera telecronaca originale della partita incriminata. Nel corso del suo commento, Carosio cita solo un paio di volte il guardalinee di colore, dopo averlo annoverato all’inizio, come norma, nella terna arbitrale. Al 35’ del primo tempo: «Albertosi salva in uscita su Shpiegler in fuorigioco netto, lasciato correre dall’etiope e dobbiamo alla prodezza di Albertosi se ci siamo salvati». Tre minuti dopo, c’è ancora l’israeliano Shpiegler in fuorigioco: «Ma questa volta – dice Carosio – l’etiope ha sbandierato». Ed eccoci al momento-clou: 29’ del secondo tempo, siamo ancora sullo 0-0, Riva, accolto in Messico come «El Emperador del gol» (ricordiamo che era all’apice della sua carriera, e campione d’Europa in carica con tutta la squadra), trova finalmente il suo primo gol, di testa. Corre, Gigi, esultando a braccia tese verso il terreno e pugni stretti, alla sua maniera, ma la gioia dura un attimo: «L’arbitro aveva convalidato il punto – commenta Carosio – e il guardalinee… (pausa di alcuni secondi) niente convalida! (altra pausa) … ma siamo proprio sfortunati!». Non c’è una sola parola di più. E, soprattutto, la parola negro non viene mai pronunciata in tutti e 90 i minuti. Semmai, prima del gol annullato («a nostro giudizio non c’era fuorigioco» aggiunge con pacatezza perfino insolita Carosio) Nicolò ne aveva avute per l’arbitro, De Moraes, che non fischia un evidente fallo su Riva al limite dell’area («E’ inaudito, l’arbitro lascia ancora correre…») e poi, in un’azione successiva: «Finalmente l’ineffabile signor Moraes (senza il De n.d.a.) si accorge di un fallo a nostro danno». E una parolina buona l’aveva avuta anche per il ruvido israeliano Schultz definito letteralmente «scarpone» per aver messo a terra senza complimenti uno dei nostri. Nient’ altro, niente di niente….