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 2010  maggio 14 Venerdì calendario

LA SECONDA LUNGA VITA DEL CAPITANO DI STAR TREK

Come direbbe il signor Spock secondo l’uso vulcaniano, lunga vita e prosperità, capitano Kirk! Anzi: lunga e prospera seconda vita, William Shatner. Ma l’uomo imparrucchinato e dalla larga mascella che per noi tutti resterà in eterno il comandante di «Star Trek» può fare tranquillamente a meno degli auguri. Una solida terza età gli è già assicurata, visto che gli esperti di Wall Street ne valutano il patrimonio a 600 milioni di dollari. Tutto merito del suo ruolo di testimonial per la PriceLine.com, sito di viaggi e alberghi dalle alterne fortune, e della sua decisione di farsi pagare in stock option.
In piena crisi delle dot-com, nel 2000, le azioni della PriceLine valevano un dollaro e 80 centesimi. Ora sono a 300 dollari e la crisi finanziaria non pare minacciarle. La stessa cosa, in fondo, è successa a William Shatner. Quando i telefilm di «Star Trek» uscirono di programmazione e la prima moglie Gloria Rand lo spennò con un divorzio cattivo, lui, che pure aveva sempre raccomandato alle sue tre figlie «non indebitatevi, il futuro è sempre imprevedibile», finì a vivere in un camper. Nessuno gli avrebbe dato una chance di riscossa; poi il culto di «Star Trek» crebbe, vennero i film, i videogiochi da doppiare, le convention con gli svalvolati in tuta spaziale e orecchie a punta in cui apparire circonfusi di leggenda: dalle stelle alle stalle e viceversa, in puro stile hollywoodiano. Venne anche un altro serial di successo, il poliziesco «T.J. Hooker». E sì che Shatner ha sempre negato di sentirsi il fiuto per gli affari: «Quando studiavo Economia alla McGill University di Montreal, qualcuno mi consigliò di investire nell’uranio canadese. L’ho fatto. Il giorno dopo il governo comunicò di aver abbandonato ogni progetto di ricerca».
Basta andare su YouTube per familiarizzarsi con il Negoziatore, cioè col ruolo che l’attore (ebreo canadese di origini ucraine, nato a Montreal nel 1931, figlio di un negoziante di elettrodomestici) ricopre negli spot. Una specie di Ombudsman incrociato con il Mr Wolf di «Pulp Fiction», quello che «risolve i problemi»: pronto a tutto per garantire ai clienti i migliori prezzi possibili, anche a destreggiarsi col rap, a far mosse di karate, a esibirsi come cantante confidenziale in un locale notturno. Salta fuori che il coriaceo Kirk sa prendersi in giro con grande sportività; per esempio, ed è lo spot più cliccato, quando gli comunicano che l’azienda intende fare a meno dei suoi servizi, lui si chiede chi mai potrebbe sostituirlo e dalla porta entra Leonard Nimoy, cioè il suo compagno di avventure spaziali Spock. L’autoironia di Kirk spunta anche nelle frequenti comparsate nei talk show, soprattutto dal suo amico Conan O’Brien, nel modo in cui strapazza i trekkies più fuori di testa («andiamo, c’è una vita là fuori, vivetela, santoddio!») e nella leggerezza consapevole con cui fa spesso riferimento al suo long-playing di culto «The Transformed Man»: risalente alla data astrale 1969, votato da varie giurie come il disco più brutto mai prodotto nella galassia e contenente versioni da incubo di «Mr Tambourine Man» e di «Lucy in The Sky With Diamonds». In una fase sospettiamo non brillantissima della carriera gli capitò anche un’ospitata ad «Anima mia» di Fabio Fazio. C’era pure Claudio Baglioni con le orecchie da vulcaniano, lui si materializzò in studio con il suo bel pigiamone giallo e fu professionale e divertente come sempre.
Ma tutta la biografia di Shatner è rutilante di aneddoti. Sospettavate, per esempio, che parla benissimo l’esperanto? Che è vegetariano? Che soffriva di vertigini e che ha vinto la propria fobia mentre girava un film? Che ha scritto tre romanzi di fantascienza (ed è così versatile che forse non ha neanche avuto bisogno del ghostwriter)? E vi stupisce il fatto che un simile eroe popolare abbia venduto i propri calcoli renali a un’asta on-line per la cifra incredibile di 75 mila dollari, s’intende andati tutti subito in beneficenza?
In una vita che sembra fatta apposta per i siti ossessivi dei fan c’è però anche spazio per la tragedia: la terza moglie amatissima, Nerine Kidd, il 9 agosto 1999 morì affogata in piscina nella loro villa californiana di Studio City. Shatner si è consolato dopo qualche anno, con una vedova di nome Elizabeth Anderson. Li uniscono un grande amore per i cavalli e varie attività caritatevoli, oltre a un ranch nel Kentucky di 360 acri. Sbarcato per sempre dall’Enterprise, lo potevamo immaginare immerso in un dorato tramonto, fra cura dei nipotini e qualche occasionale tappeto rosso agli Emmy. Errore: è diventata la star più ricca dello showbiz. Più di Paris Hilton, meglio di George Clooney, non parliamo poi dei Brangelina. Capitano, mio capitano, chi l’avrebbe detto? Neppure Paul Newman e le sue salse per l’insalata possono reggere al confronto.