LUCIO CILLIS, la Repubblica 14/5/2010, 14 maggio 2010
DALLA SFILZA DI SPRECHI E INEFFICIENZE UN BUCO NON COPERTO DI 2 MILIARDI - ROMA
Margini di manovra stretti, con seri rischi di impopolarità per quei governanti che da oggi devono guardare alla rete di servizi offerti ai cittadini come ad una siepe da tagliare.
Ma anche le sforbiciate più decise agli ospedali, alle Asl, al personale, alle consulenze, potrebbero non bastare costringendo i governatori a mettere mano ad un ritocco delle tasse locali o del ticket. Un progetto che per quel che riguarda l´Irpef è poco praticabile, visto che Calabria, Lazio, Molise e Campania - che dopo le coperture sono passati da un disavanzo di 3,7 a 2 miliardi - hanno già alzato al massimo livello (l´1,4%) gli oneri che gravano sui redditi. L´Irap è un´altra delle voci che garantiscono introiti certi alle Regioni e che potrebbe subire un aumento. Sullo sfondo ci sono altre operazioni di rientro dalle perdite che potrebbero improvvisamente riemergere. Come un adeguamento verso l´alto della quota di accise di competenza regionale o del ticket il cui innalzamento non garantisce da solo risultati visibili se non accompagnato da una seria ristrutturazione della rete sanitaria locale.
Secondo gli ultimi dati del ministero della Salute (relativo all´esercizio del quarto trimestre 2009) la Calabria, il cui buco effettivo è ancora incerto, sarebbe oggi a quota un miliardo di euro, se si calcola il disavanzo 2009 sommato a quello del 2008, in assenza di coperture. La Campania è al secondo posto con 447 milioni, risultato della differenza tra il disavanzo complessivo che sfiora il miliardo e il totale dei finanziamenti accordati. «Queste due Regioni - spiega a Repubblica il ministro della Salute Ferruccio Fazio - sono quelle che hanno i maggiori problemi e che dovranno fare un lavoro importante di rientro. Il governo ha scelto di percorrere una strada difficile, che impone rigore per il futuro e segna una linea che non andrà più superata. Non potevamo che dare un segnale di serietà». Qualche esile speranza, però si intravede, anche per le aree meno virtuose. «Certo - aggiunge il ministro - se queste quattro Regioni, ci mostreranno nelle prossime settimane di volere impegnarsi mettendo in campo un piano di rientro serio fatto di tagli alle spese e di riorganizzazione, allora sbloccheremo i fondi Fas. In caso contrario non potremo in alcun modo ripianare le perdite. Ma - conclude Fazio - io sono ottimista sulla possibilità che alla fine riusciremo ad uscire dal guado come hanno fatto altre regioni. Penso all´Abruzzo, il cui impegno ha fatto sì che non le venissero bloccati fondi».
Dal limbo è emersa, ad esempio la Liguria: a fronte di un disavanzo 2008-2009 di 97 milioni di euro è riuscita a risalire la china portando un risultato positivo per 46,3 milioni dopo le coperture. Anche la Sicilia dal rosso di 237 milioni è arrivata all´attivo (54 milioni); l´Abruzzo è passato da meno 36,7 a più 87,3 milioni di euro e la Sardegna da meno 301 milioni, ha messo a segno un risultato positivo per 18,7 milioni di euro.
In cima alla lista dei virtuosi con buoni risultati d´esercizio, ci sono invece Piemonte, Lombardia, il Friuli, l´Emilia Romagna, la Toscana, l´Umbria e le Marche.