varie, 14 maggio 2010
Maria Antonietta Calò, 54 anni. Di Brindisi, tempo fa aveva perso il suo unico figlio, che a 19 anni s’era ammazzato bevendo un anticrittogamico nel garage del nonno, e da allora andava avanti ad ansiolitici
Maria Antonietta Calò, 54 anni. Di Brindisi, tempo fa aveva perso il suo unico figlio, che a 19 anni s’era ammazzato bevendo un anticrittogamico nel garage del nonno, e da allora andava avanti ad ansiolitici. Dieci anni s’era sposata in seconde nozze con Angelo D’Elia, 71 anni, divorziato e padre di nove figli, ma da qualche tempo non lo sopportava più, tanto che i vicini sentivano di continuo le loro grida. L’altra mattina D’Elia disse alla moglie che per ricucire il loro rapporto era disposto a tutto, anche a chiedere aiuto a qualche esperto della coppia. Lei gli rispose «è tutto inutile, se la situazione non ti sta bene vattene di casa», quindi si stese sul divano, si coprì, e per non sentire il marito che continuava a parlare si infilò due tappi nelle orecchie. Allora lui prese il suo fucile a canne mozze e le sparò da un metro in piena faccia, rendendola irriconoscibile. Verso le 12.15 di giovedì 13 maggio al civico 63 di via Dante a Mesagne in provincia di Brindisi.