Marco Mobili, Il Sole-24 Ore 13/5/2010;, 13 maggio 2010
STRETTA ANTIFRODE SUI PAGAMENTI
stato lo stesso ministro per le Politiche Ue, Andrea Ronchi, ad accogliere con soddisfazione e quasi certamente con un sospiro di sollievo l’approvazione definitiva della comunitaria 2009. Per capire cosa abbia prodotto un anno di lavori parlamentari con quattro passaggi tra camera e senato al disegno di legge presentato dal governo a Montecitorio il 19 maggio 2009, basta sfogliare velocemente le 9 disposizioni iniziali e confrontarle con i 55 articoli licenziati definitivamente ieri da Palazzo Madama.
Dai sistemi di pagamento alle maggiori tutele nel credito al consumo; dalla caccia alla tutela dell’ambiente, dall’energia ai servizi postali, ma anche l’ora legale e il «censimento dei pulcini ». Un ginepraio di norme e di deleghe, in molti casi divenute urgenti, per uniformare l’ordinamento italiano alle regole di Bruxelles. Giro di vite contro le frodi sui mezzi di pagamento e i bancomat. Saranno puniti con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 310 a 1.550 euro la fabbricazione, l’acquisto, la detenzione e l’alienazione di strumenti, articoli, programmi informatici e ogni altro mezzo destinato esclusivamente alla contraffazione o alla falsificazione di mezzi di pagamento elettronici diversi dai contanti. Non solo. Diventa penalmente rilevante (carcere fino a tre anni e multa da 200 a 1.000 euro), anche il furto di dati personali con strumenti elettronici o l’interferenza non autorizzata con il funzionamento del programma o del sistema elettronico.
Maggiori garanzie in arrivo anche per il credito al consumo. E in particolare a tutela della privacy dei consumatori. L’articolo 13,nel rivedere i principi di delega già fissati con la Comunitaria 2008, rilancia l’educazione finanziaria quale strumento di tutela del consumatore e impone al legislatore delegato l’istituzione di un sistema di prevenzione delle frodi nel credito al consumo e in particolare nel furto di identità. Per quanto riguarda poi i dinieghi nell’erogazione dei finanziamenti richiesti, è previsto che questi, d’ora in poi, debbano essere motivati, consentendo al consumatore la visione e l’estrazione del provvedimento con cui è stato negato il credito richiesto.
Sulle agenzie di rating sarà la Consob, per l’Italia, a vigilare sulla trasparenza e la loro indipendenza. Il governo avrà sei mesi di tempo per attuare gli articoli 22 e 36 del regolamento (Ce) n. 1060/2009 che stabilisce le condizioni per l’emissione dei rating, fissando disposizioni precise sull’organizzazione e lo svolgimento delle attività delle agenzie di rating del credito, come detto per promuoverne l’indipendenza e la prevenzione dei conflitti di interesse.
Ricco anche il pacchetto ambiente ed energia. Con l’articolo 17, completamente riscritto nel passaggio alla camera dell’aprile scorso, vengono fissati i criteri di recepimento di ben quattro direttive relative all’energia da fonti rinnovabili (28/09), al mercato unico dell’energia elettrica (72/09), al gas naturale (73/09) e al mantenimento di un livello minimo di scorte di greggio (119/09). Con il successivo articolo 21, slitta al 30 giugno 2010 il termine entro cui i produttori di apparecchi di illuminazione devono comunicare al registro nazionale dei soggetti obbligati alla gestione dei Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) il numero di apparecchi prodotti negli anni 2007 e 2008 (si veda l’intervento in pagina).
Nessun tetto agli stipendi dei manager delle società quotate in borsa. Si dovranno al massimo rendere pubblici i compensi corrisposti, i quali dovranno ispirarsi a criteri di sana gestione aziendale.
A movimentare il dibattito politico è stata la caccia e il calendario venatorio. Le regioni che ne faranno richiesta potranno allungare la stagione venatoria di 10 giorni spostando la chiusura dal 31 gennaio al 10 febbraio, previo parere preventivo e vincolante dell’Ispra.