Giorgio Santilli, ཿIl Sole-24 Ore 13/5/2010;, 13 maggio 2010
AL VIA CANTIERI PER 17 MILIARDI
Sarà un super-Cipe per il rilancio della politica infrastrutturale quello che stamattina approverà lo sblocco di interventi autostradali per 9 miliardi, il contratto di programma per gli investimenti Fs da 4,8 miliardi, la rimodulazione dei 4,6 miliardi ancora disponibili del fondo infrastrutture alimentato dal Fas, la prima tranche del piano di edilizia scolastica da 358 milioni, il via libera ad almeno 4-5 grandi opere della legge obiettivo, la destinazione di 560 milioni alla manutenzione Anas e Rfi i cui fondi erano stati tagliati brutalmente con la legge finanziaria.
Congelato per quattro mesie slittato di ora in ora nelle ultime tre settimane, il comitato interministeriale sembra voler mantenere stamattina le molte aspettative che ha accumulato nella prima parte del 2010.
A parte il «piano Sud» con i 14 miliardi da assegnare ai piani regionali del Mezzogiorno, tutte le altre grandi questioni infrastrutturali ferme al comitato vengono sostanzialmente affrontate oggi.
La riunione tecnica preparatoria di ieri (il pre-Cipe) ha confermato tutti i 20 punti all’ordine del giorno della convocazione, con un sostanziale avallo anche del ministero dell’Economia.
I lavori che saranno sbloccati oggi ammontano in tutto a 17-18 miliardi. Non ci saranno risorse aggiuntive del Tesoro. L’intervento del Cipe sbloccherà però risorse stanziate nel corso del 2009 che erano rimaste incagliate nella defatigante corsa a ostacoli della procedura di approvazione dei piani e delle opere.
Per le Fs, per esempio, la definitiva approvazione del contratto di programma consente di scongelare fondi per un totale di 4,8 miliardi. La chiusura di questo dossier permette, inoltre, di avviare grandi opere ferroviarie finanziate solo per alcuni lotti parziali, come il terzo valico MilanoGenova e la linea ad alta velocità Treviglio- Brescia.
Sblocco di fondi già stanziati anche per la prima tranche del piano di manutenzione straordinaria sul patrimonio scolastico. Vale 358 milioni e ha avuto la settimana scorsa l’ok dalla conferenza unificata stato-regioni-città. Una destinazione nuova di zecca, ma con risorse Fas già attribuite al fondo infrastrutture, è quella dei 560 milioni per le manutenzioni di strade e ferrovie.
Proprio sul fondo infrastrutture, che ancora deve distribuire 4,6 miliardi degli 11,2 disponibili dal giugno 2009, è prevista per oggi una decisione che definisca i criteri per selezionare le opere in attesa dei fondi. A candidarsi alle risorse ancora disponibili ci sono infatti interventi che superano i sei miliardi. Il Cipe dovrebbe individuare alcune categorie di opere che avranno la precedenza assoluta nella ripartizione delle risorse: le manutenzioni urgenti, le opere idrauliche in ambito urbano (come il Mose), le opere di trasporto urbano (come le metropolitane).
Una parte consistente delle opere che potranno partire sono legate al rinnovo delle convenzioni autostradali su cui il Cipe deve dare un parere. Fra le altre c’è la Sat, concessionaria dell’autostrada tirrenica: il nulla osta per il rinnovo consentirà il sostanziale via libera agli aspetti giuridici e finanziari della Grosseto-Civitavecchia.
Le altre dieci concessionarie sotto esame oggi sono l’autostrada ligure-toscana, le autostrade valdostane, le autostrade dei fiori, la strada dei parchi, la Torino-Savona, la Sitaf, l’Erav,le autostrade meridionali, la tangenziale di Napoli, la Cisa. Dei 9 miliardi complessivi di investimenti previsti dai relativi piani, 8,3 miliardi riguardano nuove infrastrutture, mentre 700 milioni sono relative a opere riprogrammate.
Per i singoli progetti della legge obiettivo, non ci saranno problemi oggi al finanziamento della Rho Parabiago e della viabilità del porto di Ancona. Qualche difficoltà contabile potrebbero incontrare invece la linea Fortezza- Verona di accesso al Brennero e le due metropolitane milanesi M2 ed M3.