Armando Torno, Corriere della Sera 13/05/2010, 13 maggio 2010
TOTH, MATEMATICO CONTRO EUCLIDE
morto improvvisamente a Parigi nelle prime ore di ieri Imre Toth, uno dei più raffinati studiosi di matematica e filosofia del mondo antico. Era nato nel 1921 nella città pannonica di Szatmárnémeti (l’attuale Satu Mare), poco dopo il passaggio alla Romania. Suo padre , Abraham Roth – Imre falsificò i documenti in Toth per sfuggire alle persecuzioni – aveva combattuto in Italia nella prima guerra mondiale indossando la divisa della Regia Imperiale Artiglieria a cavallo. Studiò in un liceo cattolico e, tra l’altro, al seminario teologico rabbinico di Francoforte. Radiato dal partito
comunista romeno nel 1958, insegnò a Bochum e a Regensburg; tenne corsi a Princeton e all’ cole Normale di Parigi. In un celebre saggio, Aristotele e i fondamenti assiomatici della geometria (Vita & Pensiero 1998), aveva individuato negli scritti del sommo pensatore dei frammenti che spostavano nel mondo greco l’inizio della cosiddetta «rivolta» contro Euclide, nonostante la comune opinione storiografica che la ritrova in Gauss, Lobacewski, Bolyai e Klein, ovvero nel periodo che corre tra la fine del Settecento e quella dell’Ottocento.
Giovanni Reale, che gli è stato amico e l’ha fatto conoscere in modo adeguato in Italia (per lui Toth ha scritto No! Libertà e verità, creazione e immaginazione, Bompiani), ci ha confidato a tal proposito: «Nel corpus aristotelicum ci sono ben diciotto passi che escono dal quadro della geometria di Euclide. Si tratta di intuizioni, di ipotesi e sembra quasi che siano stati fermati allo stato di frammento. Come mai? La ragione va cercata nel fatto che Platone, fondatore dell’Accademia nella quale crebbe Aristotele, era circondato da numerosi cultori di geometria e ha privilegiato la linea che porterà alla costruzione sistematica degli Elementi ». Del resto, secondo taluni la geometria euclidea potrebbe essere chiamata platonica, anche se una domanda è inevitabile: come mai non ci sono testimonianze di questa scelta negli scritti di Platone? Reale offre la sua risposta, gradita a Toth: «Aveva escluso categoricamente come errore quelle ipotesi, anche se nella Repubblica ritiene che si arrivi alla dialettica soltanto attraverso la geometria. Aristotele, da spirito empiristico, non nascose quello che circolava».
Chiudiamo ricordando le parole di Reale alla notizia della scomparsa: «I nazisti gli hanno ucciso tutti i parenti, lui si salvò perché era in prigione. Devastarono la sua casa ma il padre riuscì a salvare alcuni libri con un biglietto: in esso pregava gli sgherri di non distruggere quei tomi così come Archimede, prima di essere ucciso, aveva chiesto di risparmiare le sue figure. Per questo ottenne la cittadinanza onoraria di Siracusa». Toth si salvò, anche dal campo di concentramento. Amava ripetere: «Sono sopravvissuto studiando matematica».
Armando Torno