Lorenzo Salvia, Corriere della Sera 13/05/2010, 13 maggio 2010
L’ITALO-FINLANDESE ANNIKA E GLI ASSEGNI DI DON EVALDO: MA NON SO NEANCHE CHI SIA
«Non so nulla di questa storia». Ma gli assegni erano intestati a lei e ci sarebbe anche la sua firma, li avrebbe girati. «Non so nemmeno di cosa sta parlando. Ci deve essere un errore, io questa gente non la conosco nemmeno». Sguardo timido e jeans, occhi spauriti e camicia beige, Annika Sanna apre la porta di un studio di pubblicità emarketing in zona Prati, a Roma. Cosa c’entra questa ragazza italo’finlandese di 23 anni, bassina e paffutella, con l’inchiesta sui Grandi Eventi che sta mettendo sottosopra l’Italia tutta? Nella cassaforte di «don bancomat» – quel don Evaldo Biasini che avrebbe rifornito di cash la cricca intera – sono stati trovati una cinquantina di assegni intestati a lei. Tutti pagati da Diego Anemone e Mauro Della Giovampaola. E tutti con lo stesso strano importo, 12.499 euro, proprio quello degli assegni usati per comprare a suo tempo la casa vista Colosseo dell’ex ministro Claudio Scajola.
Annika adesso è qui sul pianerottolo. Bionda con gli occhi chiari come un’altra italo-finlandese, Anna Falchi. Lei accenna un sorriso ma si controlla subito. Si è tirata dietro la porta dello studio, ha lasciato sul tavolo il panino con il prosciutto. Non vuole che gli altri sentano, probabilmente nello «studio commerciale Sanna» nessuno sa. Ma sul mezzanino di questo bel palazzo primi Novecento arriva il padre Giuseppe. La timidezza, Annika, non deve averla presa da lui: «Lasciateci in pace – urla agitando la sigaretta come una minaccia – altrimenti chiamo i carabinieri. Andate via e non rompeteci più le scatole». Poi il signor Giuseppe prende la figlia sottobraccio, la riaccompagna dentro e (slam!) chiude delicatamente il portone. Il sospetto degli investigatori è che Annika – padre italiano, madre finlandese – sia stata utilizzata come testa di legno per aggirare il fisco. Alla sua società – la Mida srl, che ha sede proprio in questo studio – la cricca avrebbe affidato una serie di consulenze fittizie con l’unico obiettivo di abbattere i grandi guadagni fatti con i lavori del G8. A consegnare materialmente gli assegni, secondo l’accusa, sarebbe stato il fratello più grande di Annika, Cristiano, legale rappresentante della Mida srl. Chi conosce la ragazza, però, dice che non è possibile: «Non è una persona capace di fare cose del genere», dice il fidanzato Luigi Poggiani, che vive a Roma dove fa il musicista. Mentre da Helsinki, il cugino Mikko Lilius non riesce nemmeno a crederci: «Annika è una ragazza timida ed ingenua. Forse qualcuno, laggiù in Italia, l’ha ingannata. Ma sono sicuro che lei non c’entra nulla». Annika vive a Roma da tanti anni. Ma ogni estate torna in Finlandia, il Paese d’origine della madre Marja Leena Nikula. Da un anno ha spostato la sua residenza a Monterotondo, pochi chilometri da Roma. Ma nessuno sembra conoscerla bene. In compenso su Facebook la ragazza ha lasciato il titolo del suo film preferito: «Romanzo criminale».
Lorenzo Salvia