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 2010  maggio 13 Giovedì calendario

L’EUROSCETTICOHA GIA’ PRESO IL PRIMO IMPEGNO

Pur non avendo particolarmente caldeggiato l’intesa con i libdem, troppo internazionalisti per un euroscettico come lui, William Hague ne raccoglie i frutti migliori. Non solo torna alla ribalta riscattando la non brillante prova di fine anni ”90 come capo dell’opposizione a Tony Blair, ma viene confermato alla poltrona che occupava già nel governo ombra, il ministero degli Esteri, la chiave di volta del problematico rapporto tra la Gran Bretagna e Bruxelles. Qualcuno mormora che sia stato scelto per tenere buona la base più tradizionalista del partito conservatore, diffidente del poliglotta Nick Clegg. Lui, tory all’antica, giura che sarà garante dell’atlantismo vecchia maniera e si prepara a partire per Washington.
Classe 1961, laurea in economia a Oxford, una breve carriera alla McKinsey e poi alla Shell, Hague debutta nel partito a 16 anni. Candidato senza successo nel 1987 ed eletto nello Yorkshire nel 1989, conquista lentamente la fiducia del premier John Major che nel 1995 lo nomina ministro per il Galles. Mentre il Paese cova la rivoluzione New Labour, Hague conosce la sua futura moglie, Ffion Jenkins, una funzionaria che gli aveva insegnato l’inno nazionale gallese, e ripiega sul privato. Nominato successore di Major dopo la sconfitta del ”97, fatica a distinguersi nella Gran Bretagna innamorata di Blair. Dà battaglia, indomito. Ma dopo la seconda batosta nel 2001 lascia la leadership e rifiuta ruoli di primo piano. solo con Cameron nel 2005 che torna in campo, ricevendo gli Esteri nel governo ombra.
Si chiude un ciclo e se ne apre uno nuovo, il senior William Hague è il custode di entrambi.