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 2010  maggio 12 Mercoledì calendario

«NOI, PER 6 EURO L’ORA CONTRO FIONDE E COLTELLI»

La voce dal fronte, dal fronte dei 500 poliziotti del Primo Reparto Mobile di Roma, ha un nome e cognome: Vito Iula, 48 anni, padre di due figli, esponente del Siulp, da trent’anni su piazza. Parla, con una premessa: «Se nel caso di Stefano Gugliotta ci sono stati degli eccessi, che vengano accertati e puniti».
Ma il poliziotto Iula ha molto altro da raccontare, anche in queste ore difficili: «Io li conosco bene quei colleghi, si può dire che li ho visti crescere davanti ai miei occhi negli ultimi vent’anni, e mi risulta difficile credere alle accuse. Sono stati loro a presentarsi spontaneamente al magistrato, non hanno mica aspettato la convocazione...».
Ma perché tutto questo, perché a ogni partita una piccola guerra? «La verità è che la gente sta a mille e l’unico modo che trova per sfogare la rabbia è quello di prendersela con la polizia, di cercare lo scontro e poi di chiamare le tv per fare notizia. Ma noi non vogliamo la guerra, noi andiamo lì solo per tutelare chi vuole essere tutelato».
Dei 500 agenti come Iula, che ogni mattina partono dalla caserma di Ponte Galeria per operazioni di ordine pubblico su tutto il territorio nazionale, almeno 200-250 scendono in campo a ogni incontro di calcio all’Olimpico. Debbono difendersi, oltre che dai petardi, da fionde e coltelli: fionde che lanciano biglie di vetro (più pericolose del metallo perché finiscono i mille frammenti) e lame sempre in agguato perché la ”lama” è l’ultima moda.
Un enorme dispendio di uomini e di soldi per un solo avvenimento sportivo. «Si arriva alle due del pomeriggio e si finisce a notte fonda, dopo otto-dieci ore di lavoro. Lo straordinario? Sei euro all’ora e ce lo pagano sempre con un ritardo di due-tre mesi. E’ solo grazie a quei soldi soldi che arriviamo a guadagnare 1.500-1.600 euro».
Non ha nulla del giustiziere, questo Iula: «Non venitemi a parlare di idranti e di cavalli. Gli idranti sono rischiosissimi perché, al contrario di altri paesi, i fili dell’alta tensione da noi non corrono sotterranei. E i cavalli, beh, anche quelli sono pericolosi».
Iula ha visto di tutto e di più, il peggio che gli è capitato, almeno a suo dire, non sono stati né il G8 di Genova né il terremoto dell’Aquilla, ma «un Roma-Porto di tanti anni fa», peggio anche della sera dopo la morte di Gabriele Sandri -ucciso dalla pistola dell’agente Spaccarotella sull’Autosole- quando tutta la zona dell’Olimpico venne praticamente messa a ferro e fuoco. Era l’11 novembre 2007.
«Ed è dal 2007 che siamo anche senza contratto -sospira Iula- Ci hanno proposto un aumento di 30 euro al mese. Noi stiamo cercando di recuperare qualcosa soprattutto da questi tre anni di vuoto, un po’ di arretrati». Parte ogni mattina da Colli Aniene, Vito Iula, e fino a Ponte Galeria sono 40 chilometri, 80 con il ritorno.
Ma non è questo che gli dà fastidio («Certo, si stava meglio a Castro Pretorio...»). Non riesce a rassegnarsi invece, neanche ora, all’idea di «non poter avere una vita privata». Perché i turni del Reparto Mobile si possono conoscere solo di giorno in giorno, solo la sera prima puoi avere dai tuoi superiori la destinazione dell’indomani. L’indennita di ”missione” -il corrispettivo di questo disagio- è di 10 euro, un panino o poco più.