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 2010  maggio 12 Mercoledì calendario

I MIGRANTI NELL’ITALIA DEI REATI. IN TESTA GIOVANI E SCAPOLI

In matematica si potrebbe dire che la relazione tra i due insiemi non è biunivoca. Affermare che l’80 per cento degli stranieri denunciati per aver commesso un reato è costituito da clandestini non equivale a dire che l’80 per cento degli stranieri irregolari o clandestini commette quel reato.
Detta così, può sembrare una banalità, ma molti degli equivoci e delle polemiche politiche che ruotano intorno al nesso di causa-effetto esistente tra criminalità ed immigrazione sono originati da questo errore di prospettiva e di matematica.
Sono i numeri a dire che gli immigrati non delinquono più degli italiani. Secondo i dati dell’Istat, il tasso di criminalità degli immigrati regolari, in Italia (4 milioni e mezzo secondo i più recenti dati della Caritas Migrantes e dell’Ismu, cioè il 7,2 della popolazione residente), è «solo leggermente più alto» di quello degli italiani (tra l’1,23% e l’1,4%, contro lo 0,75%) ed è addirittura inferiore a quello degli italiani nella classe d’età di coloro che hanno oltrepassato i 40 anni.
Sono gli stessi numeri a dire però che la stragrande maggioranza dei reati commessi da stranieri in Italia è opera di immigrati irregolari, anche se in proporzione molto diversa a seconda del tipo di reati. «Una quota più alta tra i cosiddetti reati strumentali, cioè i furti, gli scippi, lo spaccio di droga, e una quota inferiore per i cosiddetti reati di «tipo espressivo», come gli omicidi, le risse e le lesioni che sono influenzati meno dallo status giuridico della persona e più dalla situazione del momento», spiega Asher Colombo, ricercatore dell’Istituto Cattaneo.
Il tutto con grandi differenze territoriali tra Nord e Centro-Sud. «I responsabili di reati di criminalità diffusa – ha spiegato il capo della polizia Antonio Manganelli illustrando le cifre contenute nel «Rapporto sulla criminalità in Italia» del 2007, redatto dal ministero dell’Interno, che è il testo-base per tutti gli studi sulla criminalità – si attestano al 30% nel rapporto immigrati clandestini-cittadini in Italia, ma al Nord si tocca il 50-60%». A titolo di esempio si possono prendere i cinque delitti che creano maggiore allarme sociale: su 11.378 arrestati o denunciati per omicidio consumato e tentato, violenza sessuale, furto, rapina in casa, 4.405 sono clandestini. Più di due clandestini al giorno sono fermati come colpevoli di stupro (817 nel 2006 su un totale di 3.381).
I dati disponibili del 2007 confermano questa tendenza: una violenza alle donne su quattro viene commessa da stranieri, in più della metà dei casi irregolari. C’è però subito da aggiungere che chi subisce i reati commessi da immigrati sono prevalentemente altri immigrati, e tra loro in particolare le donne. Parliamo soprattutto dei reati più gravi, i reati violenti e di sangue, gli omicidi e gli stupri. Tutto questo non può portare a concludere che la maggioranza degli irregolari siano delinquenti o per lo meno propensi a delinquere. Secondo il professor Colombo, che è uno dei ricercatori che sta per pubblicare una Rapporto specifico sull’argomento su incarico della Fondazione Icsa, il fenomeno dei reati commessi dai clandestini, invece, «sembra essere influenzato anche da altri fattori, più propriamente demografici, che possiamo ritenere ricorrono maggiormente nella popolazione irregolare o clandestina».
Pochi sanno infatti che le statistiche criminali sono influenzate quasi più dal sesso e dall’età che dalla nazionalità. Delinquono infatti soprattutto imaschi giovani e non sposati. E naturalmente si può ritenere che questa porzione sia particolarmente rappresentata tra gli immigrati in particolare irregolari, la cui consistenza numerica per definizione sfugge alle statistiche, ma che presuntivamente si può stimare – secondo l’Ocse – tra i 300 mila e i 700 mila. Anche se Franco Pittau, responsabile del Dossier statistico della Caritas, che ha elaborato un’apposita ricerca sulla criminalità degli immigrati, pubblicata qualche mesi fa, nell’ottobre 2009, ha quantificato in circa 1 milione gli stranieri in tale situazione. Le statistiche ci dicono tuttavia che la stragrande maggioranza di essi, oltre il 60 per cento, sono entrati con un regolare visto di ingresso nel nostro Paese, cioè sono overstayers e che si guadagnano da vivere lavorando – sia pure in nero – nelle famiglie (come badanti o babysitter), nell’edilizia e nell’agricoltura e non commettendo crimini. Per tutta questa serie di fattori, secondo il sociologo Marzio Barbagli, autore del volume «Immigrazione e sicurezza in Italia», affermazioni come quelle del sindaco di Milano, Letizia Moratti, («che pure è persona responsabile e moderata»), «non sono sostenibili, non rispondono alla realtà».
M. Antonietta Calabrò



LE DENUNCE:
- 20% immigrati regolari
- 80% immigrati irregolari

I REATI COMMESSI DAI CLANDESTINI - Percentuale di stranieri senza permesso di soggiorno sul totale degli stranieri denunciati, per tipologia di reato (anno 2006):
- furto con destrezza: 88
- furto auto: 84
- furto in appartamento: 82
- furto: 80
- rapina: 79
- porto abusivo d’armi: 75
- omicidio consumato: 74
- tentato omicidio: 72
- danneggiamento: 71
- contrabbando: 71
- ricettazione: 70
- estorsione: 68
- sfruttamento prostituzione: 63
- lesioni dolose: 62
- violenza carnale: 62
- rissa: 61

LA PERCEZIONE DEGLI ITALIANI: gli immigrati sono la principale causa di delinquenza? 65% degli italiani risponde no.