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 2010  maggio 11 Martedì calendario

finire Cristina Rolle, 32 anni. Torinese, «stimata» insegnante di matematica, «ottimista», madre di due bambine di 7 e 5 anni, nel 2008 s’era separata dal marito Gianpiero Prato, 37 anni, perito informatico con problemi psichiatrici («disturbo borderline», secondo le carte)

finire Cristina Rolle, 32 anni. Torinese, «stimata» insegnante di matematica, «ottimista», madre di due bambine di 7 e 5 anni, nel 2008 s’era separata dal marito Gianpiero Prato, 37 anni, perito informatico con problemi psichiatrici («disturbo borderline», secondo le carte). Costui s’era convinto che la moglie impedisse alle figlie di vedere i nonni paterni, in realtà erano le piccole a fare i capricci perché non ci volevano andare, ad ogni modo gli ex coniugi, per sanare le tensioni, si incontravano ogni settimana al Consorzio intercomunale dei servizi alla persona (Cisap) di Collegno, la cittadina del manicomio simbolo. Martedì scorso, mentre l’assistente sociale come d’abitudine li ascoltava prendendo appunti, il discorso, fino a quel momento «pacato», tornò sui genitori di lui e allora il Prato scattò in piedi, aprì la sua valigetta 24 ore, ne cavò fuori un coltellaccio da macellaio, balzò addosso alla Rolle e le infilò la lama più di cinquanta volte in tutto il corpo, preccupandosi nel contempo di rassicurare l’altra donna, impietrita dal lato opposto della scrivania: «Tranquilla, non ce l’ho con te». Quindi, stremato, andò a sedersi nell’androne in attesa dei carabinieri, a cui disse solo «non sparatemi» e «voglio vedere la mia psichiatra». Poco dopo le 9.30 di mattina di martedì 11 maggio al Cisap di Collegno in provincia di Torino.