CARLO BONINI, la Repubblica 11/5/2010, 11 maggio 2010
CASERME, MINISTERI E CARCERI QUEI CENTO MILIONI DALLO STATO PER GLI APPALTI DI ANEMONE - ROMA
Ventuno contratti di appalto per oltre 100 milioni di euro, stipulati tra il settembre del 2002 e il novembre del 2009 con il solo Provveditorato alle opere pubbliche del Lazio, documentano in che misura il costruttore Diego Anemone fosse diventato, grazie anche alla decisiva sponda di Angelo Balducci, la "naturale" calamita delle commesse di Stato protette dal vincolo della "riservatezza", aggiudicate con procedure d´urgenza e gare a invito. E, dunque, quale sia stato nel tempo, ancora prima che il costruttore conquistasse un posto a capotavola nei Grandi Appalti della Protezione Civile di Guido Bertolaso (G8 della Maddalena, Mondiali di Nuoto, opere per i 150 anni dell´Unità d´Italia), il suo portafoglio clienti: Senato della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, ministeri dell´Interno, della Giustizia, della Difesa, delle Finanze.
Questo cospicuo tesoro, il tipo di opere realizzate – carceri, sedi dei Servizi, strutture logistiche del Viminale e della Guardia di Finanza – e la loro committenza spiegano non solo le ragioni del silenzio di Anemone e il lungo comunicato con cui, domenica, il costruttore ha voluto rassicurare chi attendeva con timore il suo ritorno in libertà. Spiegano anche l´attenzione con cui la Procura di Perugia, il Ros dei carabinieri e il Nucleo di Polizia Tributaria di Roma della Guardia di Finanza si preparano a sezionare la storia di questi appalti. Convinti che in uno dei quei contratti possa essere la contropartita in grado di spiegare la "beneficenza" di cui è certo abbia goduto l´ex ministro Claudio Scajola e la sollecitudine con cui il sistema Anemone-Balducci ha circondato di attenzioni l´ex ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi.
I contratti, dunque. A cominciare proprio dal settembre del 2002 quando Diego Anemone prende il volo. Il Provveditore alle Opere pubbliche del Lazio – che a nome del ministero delle Infrastrutture firma i contratti per conto e con fondi dei ministeri che ne sono committenti - è Angelo Balducci (lo rimarrà fino al 28 settembre 2005). Ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi. Claudio Scajola, si è dimesso da neppure due mesi da ministro dell´Interno. Il 19 di settembre, Anemone, con la società in nome collettivo "Anemone Dino&co" si aggiudica l´appalto per la «ristrutturazione degli ambienti destinati alla Sala Situazioni, all´area di crisi, agli uffici e all´archivio del ministro dell´Interno». 2 milioni e 494 mila euro. Due mesi dopo, in uno stesso giorno – il 13 novembre – Anemone di gare ne vince due. Nella prima, il committente è la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i lavori di ristrutturazione, questa volta, valgono 3 milioni e 102 mila euro per «l´adeguamento dei locali sala conferenze, sala stampa e locali limitrofi di Palazzo Chigi». Nella seconda, il committente torna ad essere il Viminale: 999 mila euro e spicci «per la sistemazione, ristrutturazione, riqualificazione della sala conferenze della palazzina "Trevi" e della palazzina "Direzione" dell´Istituto Superiore della Polizia». Passa neppure una settimana, e il costruttore ride ancora. Il 22 novembre vince l´appalto da 776 mila euro «per la ristrutturazione, adeguamento funzionale e finitura dell´edificio demaniale di Villa Madama in uso al cerimoniale Diplomatico». Mentre, il 30 dicembre, Anemone porta a casa – ancora con il Viminale quale committente – 1 milione e 820 mila euro «per il risanamento igienico e l´eliminazione di infiltrazioni d´acqua nel commissariato di pubblica sicurezza di santo Stefano del Cacco», a Roma.
Non va troppo male neppure il 2003. Il 5 febbraio, la "Amp s.rl." di Daniele Anemone – l´impresa che, nell´autunno del 2004 ristrutturerà «a insaputa» di Scajola l´appartamento che Diego Anemone ha acquistato all´allora ministro per metà e in nero (sempre «a sua insaputa») – vince l´appalto da 1 milione e 627 mila euro «per la riqualificazione del vano scala e dei corridoi della Palazzina dell´Unità di crisi» della caserma dei carabinieri "Palidoro", in viale Tor di Quinto, a Roma. Il 9 settembre, ancora la "Amp" porta a casa 1 milione di euro per la «ristrutturazione dell´aula magna "Bruno Zevi" della facoltà di architettura de "La Sapienza"». Mentre il 16 novembre, è l´impresa "Anemone Dino" a sbrigare per 274 mila euro «la realizzazione di un ambiente adibito a sala gestione Grandi Crisi» al secondo piano del Viminale.
Arriviamo così al 2004. L´anno di via del Fagutale 2. Del rogito in cui l´allora ministro Scajola «non ha la percezione» che Diego Anemone sta comprando in nero più della metà dei suoi 180 metri quadri di mezzanino vista Colosseo. un anno cruciale, perché il valore degli appalti che il Gruppo Anemone vince lievita come un soufflé. Con la "Tecno-cos srl", il costruttore prende per 14 milioni e 364 mila euro la «ristrutturazione e adeguamento del complesso architettonico attiguo al Palazzo della Minerva», a Roma, dove il Senato della Repubblica, che è il committente, ha deciso di spostare la sua biblioteca (sarà direttore dei lavori l´architetto Angelo Zampolini, il professionista che fa da spallone per il "denaro nero" di Anemone). Ma, soprattutto, si aggiudica i lavori per un nuovo complesso di uffici riservati che il Sisde (il nostro Servizio segreto interno) ha deciso di collocare nella ex caserma "Zignani" di via Etruria, a Roma, nella zona di piazza Zama. I contratti per la realizzazione delle opere sono due. E a firmarli, non è il Provveditorato alle Opere pubbliche del Lazio, ma il Servizio Integrato per le Infrastrutture e i trasporti di Lazio, Abruzzo e Sardegna di cui, guarda caso, proprio in quel 2004, è diventato direttore generale Angelo Balducci. Il primo contratto – che il destino vuole siglato il 28 di luglio, due settimane dopo il rogito di via del Fagutale – aggiudica al gruppo Anemone, attraverso l´impresa "Anemone costruzioni srl." lavori di «ristrutturazione, adeguamento funzionale e impianti integrati di sicurezza» per 8 milioni e mezzo di euro. Il secondo – firmato il 27 dicembre – riconosce alla "Tecno-cos" srl (ancora Gruppo Anemone) un ritocco dell´importo iniziale pari a 3 milioni e 221 mila euro, a titolo di «integrazione impianti di sicurezza».
In quel 2004, ci saranno anche lavori per la parrocchia di «Santa Margherita Alacoque (250 mila euro), per la facoltà di Architettura de "La Sapienza" (un sottotetto da 229 mila euro). Così come, negli anni successivi, il Gruppo vincerà gare con il ministero dell´Agricoltura (212 mila euro), la Guardia di Finanza (800 mila euro per la palazzina di Piazza Galeno, alle spalle del Comando Generale), la Ragioneria provinciale dello Stato (765 mila euro). Ma è nel maggio 2006, che Anemone vince un altro appalto cruciale. Di edilizia carceraria. Parliamo dei 43 milioni e 800 mila euro per la realizzazione del nuovo penitenziario di Sassari. Un appalto, questo, che avrà un´appendice il 25 novembre del 2009. Ad Anemone restano pochi mesi da uomo libero. Si aggiudica lavori da 14 milioni e 280 mila euro per la costruzione – sempre nel nuovo penitenziario di Sassari – del padiglione per i detenuti al 41 bis.