Claudio Antonelli, Libero 7/5/2010, 7 maggio 2010
LA GERMANIA FA SCIVOLARE L’EURO PER LAVARE 430 MILIARDI DI TITOLI TOSSICI
Nel gioco al massacro della speculazione le colpe della Germania e il temporeggiare della Merkel si tingono di dolo. Le banche tedesche hanno di fatto creato una bad bank in grado di ospitare 430 miliardi di titoli tossici. Il progetto è basato su cinque punti fondamentali: primo, partecipazione volontaria. Secondo, gli asset tossici di ogni banca saranno quotati sulla base di un "valore equo" definito da una terza parte. Terzo, ogni banca ritaglia al suo interno una nuova società (tecnicamente un SPV, Special Purpose Vehicle, una entità legale creata all’interno di una società di capitali) e trasferisce lì i suoi asset tossici. Quarto, ogni Spv emette verso la banca titoli di debito garantiti dal governo, a fronte di una rendita garantita fino a 20 anni di durata. Quinto, la rendita abbatte le perdite della Spv. In questo gioco delle tre carte la bacchetta magica la mette lo Stato che di fatto usa il proprio debito a garanzia. Se qualcosa dovesse andar male a pagare saranno ancora i cittadini/contribuenti. A porre dubbi sull’operazione ci pensava già il 10 gennaio del 2009 la più grande banca francese.
Bnp Paribas scriveva: «L’euro potrebbe indebolirsi rispetto al dollaro se la Germania dovesse creare una bad bank dove accumulare titoli tossici degli istituti tedeschi. L’associazione delle banche tedesche », scrivevano gli strategisti di Bnp in un rapporto, «ha chiesto al governo di creare una bad bank. A differenza di dicembre, quando il governo bocciò immediatamente l’idea, il governo ora sembra più disposto a creare un istituto del genere. L’annuncio di una soluzione di questo tipo eliminerà il rischio di rimpatrio e vedrà l’euro muoversi al ribasso». ma non finisce qui gli analisti di Bnp consigliavano pure: «Gli investitori farebbero bene a vendere euro in cambio di dollari sotto quota dollari 1,38». E così è stato. L’enorme bolla di asset tossici non è stata eliminata ma solo messa sotto il tappeto dell’economia tedesca.
Il pesante gioco al ribasso dell’euro ha fatto comodo agli Stati Uniti per attirare nuovi investitori sul biglietto verde e ripagarsi il debito. Al tempo stesso ha fatto comodo anzi sta facendo comodo a Berlino sia per aumentare l’export sia per sgonfiare la bolla dei titoli tossici che avevano valore in euro. Che ieri ha chiuso sul dollaro a 1,259.