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 2010  maggio 09 Domenica calendario

LA CONTESA TURCA SULLE ORIGINI DEL GRECO OMERO

Che Omero sia il più grande poeta della storia è fuor di dubbio. Gli studiosi più noti dell’Iliade e dell’Odissea gli accostano soltanto Dante Alighieri e William Shakespeare. Ma Omero resta il più grande, anche se alcuni si sono spinti a sostenere che, in realtà, non sia mai esistito. Uomini di poca fede, perché il marketing culturale non prevede il ricorso al negazionismo; al contrario, l’esistenza del poeta è da sempre argomento di vanto e di contesa campanilistica fra le città e i villaggi che sostengono di avergli dato i natali. Ecco che nella Turchia, che al tempo di Omero non esisteva come tale, ci sono due sindaci che oggi sono arrivati a scambiarsi accuse e colpi bassi. Non certo per ragioni politiche, visto che entrambi militano nello stesso partito, ma per ragioni diciamo storico-culturali-archeologico-turistiche, perché ciascuno dei due ha nominato degli esperti per sostenere le proprie ragioni. Tra i tanti luoghi che si fregiano del titolo di città o paese natale di Omero, vi sono Chios, Kolofon (vicino a Efeso), Rodi, Salamis (di Cipro), Argos, e naturalmente Smirne. Diciamo naturalmente, perché Smirne è la città natale più probabile di Omero, vissuto nell’ottavo secolo prima di Cristo. Tuttavia il problema non è il capoluogo, ma i comuni del circondario, due dei quali hanno ingaggiato un vero conflitto verbale e documentale: Bornova e Gaziemir. Il sindaco di Gaziemir, Halil Ibrahim Senol, non ha dubbi: «I libri di storia dicono che Omero è nato dove ha inizio il fiume Meles, cioè a Gaziemir. Lo proverò con tutti gli studi che si renderanno necessari». esattamente quel che sostiene, per contro, il sindaco di Bornova, Kamil Okyay Sindir, convinto d’essere nel giusto al punto d’aver inaugurato un parco divertimenti che ha battezzato presuntuosamente «la valle di Omero». Provocando la sdegnata reazione del primo cittadino avversario. Insomma, la Turchia, con tutti i problemi che si ritrova, con il ruvido dibattito sulla riforma della Costituzione e con il tribolato cammino verso l’Unione Europea, pare cullarsi in una piccola disputa culturale, tentando magari di far passare, presso i più superficiali, poco avveduti, e magari ignoranti, l’idea delle «origini turche» del più grande poeta dal mondo. Che, se è esistito veramente, era senza ombra di dubbio greco. Questa corsa campanilistica ad accaparrarsi i natali di un grande della storia non è nuova. La sola Genova vanta almeno tre luoghi (Quinto, Priaruggia e Porta Soprana) dove sarebbe nato Cristoforo Colombo. C’è anche chi non rinuncia all’ironia. Sul portoncino di una taverna genovese, una scritta avvertiva: «Qui Giuseppe Garibaldi non è mai entrato». Anche la negazione, quindi, può servire alla pubblicità.
Antonio Ferrari