ALBERTA MARZOTTO, la Repubblica Affari&Finanza 10/5/2010, 10 maggio 2010
IL VENTO SNOB CHE RIANIMA MILANO
Milano è sempre più internazionale. Non che non lo sia già abbastanza. solo che, ultimamente, aveva perso un po’ di smalto. Per fortuna che c’è la moda, con i suoi riti e le sue fisse. Da qualche tempo a questa parte, infatti, non si contano le aperture che riportano in città il vento delle metropoli del mondo. Gli snob che fino a solo un anno fa potevano esibire sfrontatamente i trofei di viaggi all’estero, in forma di oggetti introvabili in città, sono caduti nello sconforto più totale. Ormai basta la gita in centro per procurarsi l’oscuro oggetto del desiderio.
Ha iniziato, lo scorso ottobre, Abercrombie & Fitch, il colosso americano del casual ormonale. Indossare la felpa sdrucita e i bermuda corrosi dalla salsedine, oggigiorno, non vuol più dire aver compiuto il religioso pellegrinaggio nell’oscuro antro di 5th Avenue a New York, bensì aver preso il tram fino a Corso Matteotti. L’esperienza multisensoriale, però, è la stessa: buio pesto e musica assordante, e una batteria di belloni semivestiti come sirene incantatrici, riescono a rendere speciali magliette, felpe e cianfrusaglie che di speciale hanno ben poco. bello vedere madri di famiglia e checche consumate ugualmente ipnotizzate dai pettorali del commesso, pronte a dar fondo alla carta di credito solo per contemplarli ancora un po’. In zona Brera è arrivato a fine marzo Marc by Marc Jacobs, casa del gadget e della giargiattola pop – magliette, cinture, braccialetti, borsette, quasi tutti Made in China, dai prezzi irrisori – che prima si trovavano solo a Parigi o nel west village di New York. Il fenomeno ha preso così bene da rinverdire il momento d’oro di H&M.
In fine, in via Spadari, ha inaugurato due settimane fa Ladurée, la maison parigina dell’ipercalorico, coloratissimo, insuperabile macaron, il dolcetto che fa sentire subito come Marie Antoniette alla Corte di Versailles. Non più code in Rue Royale o Rue Bonaparte, dunque: cade l’ennesimo bastione dello snobismo gastromodaiolo. Cosa faranno adesso gli incalliti sostenitori del credo "io ce l’ho e tu no"? Chissà. Per i macarons c’è sempre Pierre Hermé. Solo a Parigi, per veri snob.