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 2010  maggio 09 Domenica calendario

SVUOTA-CARCERI: SOLO 1.500 I «SENZA CASA»

Tra i potenziali beneficiari del ddl "svuota-carceri" ci sono 10.400 detenuti (quelli con un anno da scontare, anche come pena residua), di cui soltanto 1.500 (quasi tutti stranieri e clandestini) hanno dichiarato di non avere un domicilio. quanto emerge dai conti del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), secondo cui, al netto dei 1.500 (destinati a restare in carcere) e tenuto conto delle altre condizioni previste (o da precisare meglio) nel ddl sulla «detenzione domiciliare» (relazione del carcere sul comportamento del detenuto e valutazione della sua pericolosità da parte del giudice di sorveglianza), i beneficiari effettivi sarebbero tra i 5-6mila.
Una piccola boccata d’ossigeno per un carcere che ha toccato livelli record di sovraffollamento (67.473 detenuti su 44.218 posti regolamentari) e di suicidi (25 con quello di ieri a San Vittore, un bulgaro di 33 anni in attesa di estradizione).L’estate si avvicina e il Dap teme «l’esplosione ».L’allarme riguarda i detenuti, ma anche i poliziotti: i primi aumentano al ritmo di 700 al mese, i secondi, già sotto organico, diminuiscono progressivamente e i 2mila che il governo vuole assumere in via straordinaria (ma venerdì è saltato il relativo decreto legge) riusciranno appena a coprire i vuoti lasciati da chi nel frattempo è andato in pensione. A Castrovillari, la sezione femminile è sorvegliata da soli uomini, sebbene sia vietato dalla legge. E carceri nuove restano vuote per per carenza di "divise blu": è così a Rieti, a Trento, in Sardegna. Un problema che si ripresenterà tale e quale quando il «piano di edilizia carceraria» si tradurrà in nuovi istituti (al momento è ancora in attesa di approvazione e sconosciuto ai più). A ciò si aggiunga che l’amministrazione penitenziaria naviga nei debiti. I fondi del 2010 per le spese correnti sono finiti un mese fa, e da allora «tutto è a debito ». Non ci sono soldi neanche per pagare la «mercede» ai detenuti, la retribuzione del lavoro in carcere, o i macchinari di alcune importanti lavorazioni, come la falegnameria del carcere di Rossano; idem a Porto Azzurro. I detenuti, quindi, stanno sempre più tempo in ozio, ammassati in cella per mancanza di spazio. E il caldo estivo fa temere il peggio.
Contro il ddl "svuota-carceri" la Lega impugna la bandiera della sicurezza dei cittadini, messa a rischio da una misura «peggiore dell’indulto». Ma l’indulto - replicano sul fronte opposto- è lo sconto di un tot di pena (l’ultimo fu di 3 anni), con cui il detenuto torna libero prima del previsto, mentre la detenzione domiciliare è comunque una misura che priva della libertà (resti chiuso in casa). Quella prevista dal ddl Alfano è una "toppa" alla ex Cirielli, che ha stretto le maglie della «detenzione domiciliare» al punto che oggi ne beneficiano solo 2mila detenuti, rispetto ai 10mila del passato. Il prezzo da pagare alla sicurezza? Le statistiche dicono il contrario: il tasso di recidiva di chi sconta la pena in carcere fino all’ultimo giorno è del 70%, il triplo di quello di chi sconta la pena anche con una misura alternativa.