Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  maggio 10 Lunedì calendario

IL 17 MAGGIO IL SECRETARY DAY:

Professione segretaria, l’altra metà del capo -
Osannata in alcuni film famosi (ricordate «Una donna in carriera» oppure «Il diavolo veste Prada»?), bistrattata in altri («Il Grande capo»), sadicamente stereotipata in altri ancora, la segretaria ora si prende una rivincita e dà i voti al proprio capo. L’occasione è quella del doppio Secretary day, che si terrà a Milano e a Roma, in contemporanea, lunedì prossimo, durante il quale si ritroveranno centinaia di manager assistant, questo è il loro nuovo nome, per discutere dei loro problemi, del loro futuro, ma soprattutto per giudicare i loro capi. Durante la doppia manifestazione, infatti, verrà presentata una ricerca che dirà quale capo desiderano le segretarie e, soprattutto, con quale non vorrebbero averci a che fare.

Si scopre così che per quasi una segretaria su quattro il maggior pregio del boss è la competenza, seguita dalle capacità comunicative e relazionali; mentre i suoi peggiori difetti sono l’incapacità di dire no e di motivare i collaboratori. Le segretarie, infine, vorrebbero un capo che le sapesse giudicare e valorizzare, mentre, e qui può sembrare una sorpresa, ma non lo è, la stragrande maggioranza delle segretarie, che sono donne, preferirebbe un capo uomo (88,36%). La professione di segretaria, presente nell’iconografia cinematografica e sui mass media (anche oggi, quando viene chiamata in causa e intervistata, ma solo quando ha la ventura di lavorare con qualche politico in disgrazia), è forse ancora per molti un pianeta sconosciuto. Mancano anche delle cifre.

Secondo alcune stime, si calcola che le assistenti potrebbero essere più di 500mila, senza contare le cosiddette invisibili, tante piccole e non sempre e solo giovani segretarie, che operano a stretto contatto con un imprenditore, nelle piccole aziende.

Una precedente ricerca aveva messo in luce che l’86% delle manager assistant sono inquadrate come impiegate, le rimanenti come quadro. E anche gli stipendi sono molto variabili: una media di 25mila euro, con punte di 35mila se impiegate; una media di 48mila euro con punte di 60 se quadro.

Il doppio Secretary day sarà anche l’occasione per fare il punto sui cambiamenti del ruolo di questa preziosa collaboratrice del capo. Se in alcune aziende è una tuttofare, in altre ha una maggiore definizione di ruolo, in altre ancora riveste ruoli di grande responsabilità, assomigliando sempre di più a una manager, spesso responsabile di un pool di altre segretarie.

Se un capo non potrebbe fare a meno della sua segretaria, è anche vero che il suo ruolo a volte non è del tutto chiaro e consapevole. C’è chi parla di modello amazzone, chi di modello vestale, chi di superwoman e chi di vittima designata delle angherie di un capo arrogante e ambiguo. Quello che sarà il frutto di un’autoanalisi è la definizione della sua responsabilità, che è l’altra faccia del suo rapporto con il potere. Tutte le informazioni su www.secretary.it, il portale delle segretarie italiane con oltre seimila aderenti.