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 2010  maggio 08 Sabato calendario

LA FINANZA MONDIALE STA PUNTANDO ANCORA SUL SOGNO CINESE - PECHINO

Le banche straniere non credono all´implosione dell´economia cinese, scossa dai rischi di bolle immobiliari, dall´inflazione e dalla perdita di valore innescata dalla crisi dell´euro. I grandi gruppi, secondo un´inchiesta di Price Waterhouse Coopers, sono pronti a nuovi investimenti nei servizi finanziari e prevedono un 2010 ancora in forte crescita. Su 42 istituti di credito occidentali operanti in Cina, cinque puntano ad una crescita annua superiore al 100%; dodici tra il 20 e il 40%; sedici tra il 10 e il 20%. Solo tre banche hanno in previsione un aumento degli utili inferiore al 3%. Nel 2009 la quota estera del credito cinese non è andata oltre il 2%, ma trenta istituti sono ormai integrati al sistema finanziario nazionale e sono pronti a sfruttare un altro anno con una crescita del Pil attorno al 10% e importanti finanziamenti di Stato alle opere pubbliche.
Tre fattori stanno aprendo un mercato reso più complesso dalla crescente concorrenza interna. Un nuovo regolamento consente alle banche straniere di possedere il 100% istituti operanti in Cina, e non più di detenere al massimo il 20% di una banca nazionale. L´inglese "Hong Kong-Shanghai Bank" sarà presto la prima società straniera al mondo ad essere quotata alla Borsa di Shanghai.
Il boom del lusso, ancora monopolio della produzione europea, richiede infine un remunerativo sostegno ai forti investimenti in atto. Secondo gli analisti finanziari nel 2010, la Cina riuscirà un´altra volta a evitare i colpi della crisi che flagella il risparmio di Europa e Usa.