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 2010  maggio 08 Sabato calendario

SIAMO I SACERDOTI DEL FASCISMO" ECCO LA NUOVA GENERAZIONE NERA - ROMA

Giovani, ma anche giovani adulti. Dai 18 ai trent´anni, capelli cortissimi e bomber neri, come da tradizione. Un fulmine cerchiato a simbolo di velocità e prontezza, il tricolore al braccio, il saluto romano che scatta quando ci si incontra. Si autodefiniscono «belli come il sole», sono in assoluta preponderanza maschi, e professano il fascismo come unica e sola fede. Eccoli i giovani della destra estrema, l´area studentesca del movimento neofascista di Casa Pound, giovanissime "camicie nere" che scandiscono slogan popolari, chiedono tagli alle tasse e diritto allo studio per tutti. Onore, patria e bandiera, i «partigiani infami» e sulle magliette scritte che mescolano amore, rivoluzione, lotta e sprezzo per la morte. Cresciuti e istruiti nei circoli di Casa Pound, i giovanissimi estremisti hanno iniziato la loro marcia sull´università, sono un vento nero, cupo, carico di simboli e di parole d´ordine, che promette battaglia «se verremo attaccati», ma cerca spazio nelle istituzioni.
I numeri sono scarsi, per adesso, ma il clamore è tanto. Le nuove "camicie nere" nate all´alba di questo secolo rivendicano il saluto romano e la «giovinezza al potere», ma anche il diritto allo studio, e poi welfare, servizi, sport, slogan popolari scanditi da ragazzi che si dichiarano combattenti con il tricolore al braccio, apertamente fascisti del terzo millennio. Anzi, ieri alla manifestazione di Roma si sono definiti senza remore «sacerdoti del fascismo». Per le elezioni che si terranno il 12 e il 13 maggio in tutta Italia per nominare i 28 rappresentanti del Cnsu, il Consiglio nazionale degli studenti universitari, le liste del Blocco Studentesco hanno presentato i loro candidati in tre atenei simbolo delle mobilitazioni universitarie, Roma, Milano e Torino, dove la tensione già alta rischia adesso di crescere ancora. il debutto, vero, della destra estrema, di una generazione under trenta, che prova a riportare il fascismo tra le aule di scuole ed università. E l´appuntamento nazionale del Blocco Studentesco di ieri a Roma, manifestazione concessa tra le proteste della sinistra e di un folto gruppo di esponenti della cultura (tra cui Alberto Asor Rosa e Margherita Hack), è stata l´occasione per i neofascisti per misurarsi e annunciare: «Vogliamo i consigli studenteschi, vogliamo contare nelle università».
E forse un rappresentante del Blocco ce la farà a entrare nel Consiglio nazionale degli studenti, organismo poco più che consultivo e alle cui elezioni non partecipano mai più del 10 per cento degli universitari. Quest´anno però le elezioni rischiano di avere «un notevole significato simbolico», spiega Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell´Udu, l´Unione degli studenti democratici, forte rete di associazioni di sinistra. «Il vero scandalo - dice - è che, se un esponente del Blocco verrà eletto, ci troveremo di fronte al paradosso di aver un neofascista all´interno di un organismo democratico. Avremo cioè il rappresentante di un´associazione illegale, che fa apertamente apologia di fascismo, all´interno del ministero dell´Istruzione, di cui il Cnsu fa parte. vero, i seguaci del Blocco per adesso sono pochi, ma i loro simboli sono dappertutto».
Più simboli che numeri, infatti, ma il vento nero sta contagiando la penisola. A Milano oltre al Blocco Studentesco è in azione il gruppo estremista Cuibb, a Palermo i giovani di Casa Pound non hanno liste proprie, ma si muovono già da tempo nell´ateneo siciliano. Ieri a Roma un enorme spiegamento di forze dell´ordine ha impedito che ci fossero incidenti tra i "neri" di piazza Esedra, e i collettivi universitari riuniti in risposta a piazza Santi Apostoli, per una manifestazione antifascista. Ma a Roma come a Milano, dopo gli scontri dei giorni scorsi, la paura è che gli incidenti si scatenino adesso, nell´ombra, fuori insomma dalle aree blindate e a ridosso delle elezioni. E infatti anche la destra istituzionale prende le distanze dai neofascisti, che nel sit-in di ieri indossavano magliette con la scritta a caratteri gotici "squadrismo o morte", affermando però di essere «un movimento riconosciuto dallo Stato». Ma Cristian Alicata, presidente di Azione Universitaria dell´università La Sapienza, l´area studentesca di Alleanza Nazionale, dice chiaramente: «Noi con il Blocco non c´entriamo niente, siamo contro l´apologia di fascismo, da tempo abbiamo preso le distanze da quel pezzo di storia italiana». Loro, i ragazzi che si sentono "belli come il sole" sventolano cuori e teschi, tatuaggi e simboli celtici. E dicono: «Noi siamo il futuro, noi il futuro lo aggrediamo».