varie, 7 maggio 2010
Eraldo De Magro, 57 anni. Originario di Cosenza, detenuto nel carcere Bassone di Como per violenze alla moglie e a un nipote, tossicodipendente, alle spalle precedenti per traffico di armi, da una decina di giorni diceva d’essere perseguitato dalle autorità giudiziarie, rifiutava il cibo, e sul calendario della sua cella, alla data di giovedì 6 maggio, aveva scritto la parola «fine»
Eraldo De Magro, 57 anni. Originario di Cosenza, detenuto nel carcere Bassone di Como per violenze alla moglie e a un nipote, tossicodipendente, alle spalle precedenti per traffico di armi, da una decina di giorni diceva d’essere perseguitato dalle autorità giudiziarie, rifiutava il cibo, e sul calendario della sua cella, alla data di giovedì 6 maggio, aveva scritto la parola «fine». Proprio quel giorno si sfilò i lacci dalle scarpe e li usò per formare un cappio con cui s’impiccò alla grata della finestra (con questo i suicidi in galera sono arrivati a ventiquattro dall’inizio dell’anno). Mattinata di giovedì 6 maggio nel carcere Bassone di Como.