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 2010  maggio 13 Giovedì calendario

Marcello Sorgi, Le amanti del vulcano – Bergman, Magnani, Rossellini: un triangolo di passioni nell’Italia del dopoguerra (Rizzoli editore, 18 euro)

Marcello Sorgi, Le amanti del vulcano – Bergman, Magnani, Rossellini: un triangolo di passioni nell’Italia del dopoguerra (Rizzoli editore, 18 euro). *** Anna Magnani, all’epoca in cui il libro si apre era la compagna ”ufficiale” del regista. Entrambi sposati, entrambi genitori, entrambi con una schiera di amanti, lei, all’epoca, stava con il bellissimo Massimo Serato. Il loro amore scoppia nel 1945 sul set di Roma città aperta. […] «Anna: mediterraneo, sensuale, istintiva. Lei era un tigre, capace di tirare un piatto di spaghetti in faccia a Roberto che amava stuzzicarla perché era eccitante vivere così, tenendola sempre sulla corda», dice Sorgi. […] L’amore fra Ingrid Bergman e Roberto scoccò nella cucina nella villa hollywoodiana della star e di suo marito, il severo e algido Petter Lindström. […] Non era una santarellina la Bergman: con le sue perle e i golfini di cachemire, il primo tradimento matrimoniale lo aveva consumato con il celebre fotografo Robert Capa. In un certo senso fu Capa a ”buttarla” nelle braccia di Roberto, consigliandole di vedere i film dell’italiano. Dopo avere visto le pellicole, a Rossellini Ingrid indirizzò una lettera, nel 1948, offrendosi come attrice che in italiano sapeva solo dire ”ti amo”. Roberto colse al volo l’occasione: consumando alle spalle di Anna, dalla quale si sentiva assediato, un doppio tradimento. Non solo infatti aveva avviato la love story con Ingrid ma l’aveva scelta come protagonista di Stromboli, terra di Dio destinato in origine alla Magnani. A Londra Anna capì che era tutto davvero finito. All’hotel Dorchester, su Hyde Park, lesse le news corredate di immagini sul suo Roberto e Ingrid. […] Qualche giorno dopo Roberto la chiamò, confessandole tutto, compresa la storia del film. […] Risultato: alle Eolie le due rivali si trovarono a lavorare su due isole vicine: Ingrid a Stromboli diretta da Roberto, Anna a Vulcano diretta da William Dieterle. Lì Sorgi ha raccolto ricordi dell’epoca, come le maledizioni scagliate da Anna verso l’isola dove «quer puzzone de Robberto e qua’ traffichina de la Bergman» s’amavano. La Magnani scatenò persino un’operazione di spionaggio: mandò sull’isola ”avversaria” Gianni Pavone, un bel ragazzo col corpo scolpito dal lavoro e dalla fame. Che lei sedusse in una notte per spingerlo al mattino giù dal letto sussurrandogli: «A Colosse’, mimetizzati. Fa’ finta d’esse’ pescatore… ma me raccomando, nun fa’ capi’ a nessuno da dove arrivi». Lui andò, vide, sentì e al ritorno raccontò i risvolti della love story, ritrovandosi in una manciata di secondi travolto da una sfuriata. Scrive Sorgi: «Dovettero passare molte notti, prima che la porta si riaprisse e la Magnani, col suo solito metodo usa e getta, riportasse Colosseo dentro, tra le sue braccia».