SIMONETTA FIORI, la Repubblica 6/5/2010, 6 maggio 2010
L´ULTIMA GUERRA DEL "BIOGRAFICO"
Nell´anno della disunità d´Italia, è destino che sia guerra anche dentro il Dizionario Biografico degli Italiani. Una contrapposizione frontale tra la vecchia direzione rappresentata da Mario Caravale e larga parte del nuovo comitato direttivo che include gli storici Raffaele Romanelli, Maria Antonietta Visceglia, Alberto Melloni e Adriano Prosperi, la studiosa d´arte Maria Andaloro e l´etologo Enrico Alleva. Il conflitto principale tra le parti riguarda la questione: chi sceglie le voci da biografare? E chi decide a chi debbano essere affidate? Se in un primo tempo sembrava che l´ultima parola sarebbe spettata alla redazione del Biografico, oggi l´orientamento prevalente - ufficializzato anche nel sito della Treccani - prevede che le decisioni vengano prese da ciascun membro (per la propria disciplina) del nuovo organo direttivo, con il ruolo di Caravale sostanzialmente ridimensionato. Un conflitto anche aspro, condotto attraverso lettere e documenti, che si definirà in una riunione convocata per domani.
Sotto il segno di una gran confusione sembra essere questa nuova fase di transizione, che scontenta sia la redazione del Biografico (ignara di come proseguirà l´opera dopo la conclusione del settantacinquesimo volume) sia alcuni nuovi direttori come Alleva, il quale avverte una sorta di resistenza da parte della vecchia direzione verso le nuove biografie scientifiche da lui proposte («Da parte nostra c´è ampia disponibilità», assicura Caravale). Di certo c´è che il call for papers proposto da Amato è stato deludente e a giorni dovrebbe scomparire dal sito della Treccani questa specie di gioco sui biografandi che ha suscitato molte perplessità nella comunità scientifica.
Al di là delle guerre interne, l´aspetto più rilevante riguarda l´impostazione scientifica dell´autobiografia degli italiani, ora sottoposta a critica per la sua architettura poco bilanciata. Secondo Andrea Graziosi - presidente della Società di storia contemporanea, chiamato da Amato per una consulenza - «dalla sua prima impostazione negli anni Trenta e poi dal suo avvio negli anni Cinquanta, nessuno si è più chiesto cosa volesse dire fare un Dizionario Biografico degli Italiani. Chi siano stati e chi siano oggi gli italiani. I grandi cambiamenti politici e culturali di questi decenni hanno visto la storiografia fare grandi passi in avanti. emersa la straordinaria importanza delle donne e delle professioni scientifiche. Di questo oggi nel Biografico non c´è traccia». La vecchia impostazione risente necessariamente della cultura fascista e prefascista, risorgimentale e prerisorgimentale, «con una sovrabbondanza di patrioti e poeti dell´arcadia» rispetto a imprenditori e designer. «Quel che è mancato», prosegue Graziosi, «è un ripensamento generale. Si è proceduto finora lavorando intorno a un database di persone certamente notevoli, suggerite dalle vecchie società di storia patria, ma ci si è limitati ad appiccicare qualche voce nuova, senza rimettere in discussione un impianto decisamente superato».
Di fronte all´ipotesi di un ripensamento, Caravale non si tira indietro: «Siamo pronti a porre riparo ad eventuali squilibri del passato. Però non bisogna dimenticare i riconoscimenti anche internazionali che arrivano al nostro lavoro». A dicembre il convegno sugli italiani suggerito da Graziosi potrebbe inaugurare una nuova stagione del Biografico. E forse entro fine anno saranno definiti anche i nuovi assetti.