m. sid., Corriere della Sera 06/05/2010, 6 maggio 2010
TANGO BOND, LA RESA DELLA KIRCHNER SUL «TESORETTO»
un dialogo (molto) a distanza quello tra il ministro argentino delle Finanze, Amado Boudou, e l’ex superconsulente di Clinton a capo dell’American Task Force Argentina, Robert J. Shapiro. Quasi un non dialogo visto che avviene tramite il Corriere (e come si dice "ambasciator non porta pena".). La sequenza: Shapiro aveva accusato l’Argentina e la presidenta Cristina Kirchner di usare la Bri, la Banca dei Regolamenti Internazionali, per mettere al sicuro un «tesoretto» da 49,645 miliardi di dollari dalle legittime richieste dei creditori sparsi per il mondo. Boudou, a inizio settimana a Roma, ha replicato che non intende trattare con i «fondi-avvoltoio». Ora Shapiro ci ha scritto definendo «falsi e irresponsabili» i commenti del ministro, pur mostrando allo stesso tempo le sue capacità diplomatiche: riconosce, infatti, al ministro Boudou di essersi trovato «sotto grande pressione a Roma, dovendo convincere gli italiani» sulla bontà del piano. Aggiunge: «Se lui o l’ambasciatore argentino negli Usa mi avessero incontrato ora saprebbero che l’Atfa è una coalizione di oltre 40 diverse organizzazioni che rappresentano contribuenti, insegnanti e persone che lavorano nell’agricoltura e nella finanza». Diatriba inutile? Forse no, perché alla fine l’Argentina ha deciso di usare una parte di quel «tesoretto»: 2,5 miliardi con cui la Kirchner costituirà un fondo a prova di crisi per garantire i pagamenti per il 2010.
m. sid.