Danilo Taino, Corriere della Sera 06/05/2010, 6 maggio 2010
MERKEL: LA GERMANIA PROTEGGERA’ L’EUROPA
Angela Merkel sembra avere deciso di prendersi sulle spalle l’Europa. Ieri, di prima mattina, è intervenuta nel parlamento tedesco, impegnato questa settimana a discutere e a varare il pacchetto di aiuti alla Grecia: la quota tedesca è di 22,4 miliardi in tre anni. Ha invitato i membri del Bundestag ad approvarlo perché «è in gioco il futuro dell’Europa e della Germania in Europa». Concetto forte, di quelli che la cancelliera, abituata a pragmatismo e modi soavi, forse non ha mai usato da quando è al potere. La crisi drammatica ad Atene, però, l’ha convinta che i tempi non sono banali, che in queste ore la Germania è chiamata a giocare un ruolo decisivo per tutto il continente, lo voglia o no.
L’intervento di Frau Merkel ha avuto l’obiettivo di spiegare ai tedeschi, ai parlamentari e agli europei l’atteggiamento, molto criticato nelle settimane scorse, che la Germania ha tenuto sulla crisi greca. Rispetto alle accuse di titubanza, ha chiarito che «un buon europeo non è necessariamente chi aiuta in fretta. Molto di più, è qualcuno che sta ai trattati e alle leggi nazionali e che assicura che la stabilità dell’eurozona non venga danneggiata». Per essere più esplicita: « Da Atene non avremmo avuto il necessario programma (di risanamento, ndr) se la Germania avesse approvato prima l’aiuto senza garanzie sufficienti, come quasi tutti domandavano». Una netta rivendicazione del suo operato, insomma. Ma non solo. La cancelliera dice che dalla crisi greca ci sono lezioni da trarre. E non sono da poco.
Innanzitutto, si tratta di difendere il Patto di stabilità europeo, anzi di rafforzarlo – necessita di «nuovi sviluppi», afferma – con forti controlli affinché sia rispettato da tutti e con sanzioni contro i Paesi che non stanno alle regole di bilanci pubblici prudenti. In questo quadro, la novità notevole è che la cancelliera vede un nuovo ruolo di Berlino. «L’Europa oggi guarda alla Germania – ha affermato ”. Senza di noi o contro di noi non si può prendere alcuna decisione»: nessun cancelliere del dopoguerra aveva mai detto una frase così forte e così impegnativa. Dopo decenni di vita, fingendo di essere in un’Europa di pari, il governo tedesco e la sua cancelliera si rendono conto che i tempi sono cambiati, che stare nell’ombra per la Germania non è più possibile. Il Paese è da ogni punto di vista il cuore dell’Europa e non può fare altro che prenderne atto.
Un discorso impegnativo, insomma, che probabilmente avrà conseguenze di lungo periodo. Più di un commentatore tedesco ieri lo ha già definito storico. Ciò nonostante, le opposizioni sono state dure contro Frau Merkel nel dibattito greco al Bundestag. Il capo dei parlamentari socialdemocratici Franz-Walter Steinmeier si è rivolto alla cancelliera dicendole che «il vostro doppio gioco (prima la durezza contro Atene e poi l’accettazione del piano di aiuti, ndr) ci è costato un’enorme quantità di fiducia e di rispetto in Europa». La Spd deciderà questa mattina se votare il pacchetto di salvataggio della Grecia così come è stato presentato dal governo: avrebbe voluto che fosse accompagnato da una tassa sulle transazioni bancarie, ipotesi respinta dalla signora Merkel. L’importanza della discussione tedesca, però, va oltre chi voterà cosa.
«Siamo a un bivio», ha sostenuto la cancelliera: se il progetto europeo deve andare avanti, Atene va salvata e d’ora in poi Berlino dovrà giocare un ruolo di leadership: «La Germania, in quanto maggiore potere economico dell’Europa, ha una responsabilità speciale». Si tratta di convincerne i tedeschi.
Danilo Taino