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 2010  maggio 05 Mercoledì calendario

ARRESTATO CHIARELLA, UNA CARRIERA TRA IMMOBILI ED EDITORIA

L’imprenditore Simone Chiarella è stato arrestato ieri dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza nell’ambito di un’indagine per bancarotta condotta dal sostituto procuratore di Roma, Stefano Fava. Chiarella è l’ex genero di Gaetano Bellavista Caltagirone, l’imprenditore edile romano deceduto lo scorso 16 febbraio, e da anni opera nel settore immobiliare e alberghiero.
L’indagine condotta dalla procura di Roma si riferisce al fallimento della Immo.C, società di cui Chiarella era socio insieme all’ex moglie, Giuseppina Caltagirone. L’inchiesta della procura nasce proprio da una denuncia per questioni patrimoniali presentata contro Chiarella dall’ex consorte. Le verifiche hanno portato gli inquirenti ad accertare gravi irregolarità nei conti della Immoc, società dichiarata fallita. Da qui l’accusa di bancarotta fraudolenta nei confronti di Chiarella e il suo arresto. Nell’ambito della medesima operazione le fiamme gialle hanno anche sequestrato le quote societarie della Hotel Dolomiti Srl, titolare dell’omonimo hotel a Cortina d’Ampezzo, per un valore di 25 milioni di euro.
Chiarella è accusato di aver fatto fallire la Immoc, azienda deliberatamente condotta al dissesto e svuotata del suo patrimonio (le quote del capitale sociale della Hotel Dolomiti Srl), in favore di un’altra società, la Agricola Taca, sempre di proprietà dell’imprenditore. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, lo svuotamento delle società è avvenuto attraverso fittizie operazioni di riorganizzazione societaria, passaggi di quote azionarie e operazioni commerciali simulate. In pratica - hanno accertato i finanzieri - il pagamento non è mai avvenuto. L’imprenditore si trova nel carcere romano di Regina Coeli.
Chiarella è anche coeditore - insieme al senatore del Pdl Marcello Dell’Utri - del settimanale culturale ”il Domenicale” e fondatore, con Lino Jannuzzi, del ”Velino”. Secondo alcuni osservatori, l’imprenditore arrestato è il braccio operativo in Italia del magnate Usa Thomas Barrack. I due hanno in comune la passione per il polo - insieme avrebbero partecipato a diverse competizioni internazionali - e quella per i beni immobiliari. Chiarella avrebbe curato molti affari in Italia per Barrack: c’è anche chi dice che Chiarella sarebbe il trait-d’union tra l’immobiliarista americano e Stefano Ricucci. Da quanto risulta, la società di Barrack - la Colony Capital - ha ottenuto dalla banca Monte dei Paschi i finanziamenti necessari per lanciare l’offerta su alcuni asset immobiliari della Magiste di Ricucci (secondo i legali dell’immobiliarista romano grazie a questa vendita sarebbe possibile chiedere la chiusura del fallimento della Magiste). Il patrimonio immobiliare messo in vendita (l’incarico è affidato a Mediobanca) include sette palazzi: tre a Milano e quattro a Roma.
G.P.