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 2010  maggio 05 Mercoledì calendario

PADELLE E PC A CHI APRE UN CONTO

Chiedo informazioni per aprire un conto corrente a Madrid, voglio le condizioni migliori. Gioco d’attacco: «Soy interista ». Insisto: «Que viva Mourinho, el mejor». Andrò all’inferno per questa bugia, ma il funzionario madrileno apprezza, migliora le condizioni per il mutuo. Voleva l’Euribor più lo 0,6, scende allo 0,25 che fa un tasso fisso del 2 e qualcosa per cento. Non male, grosso modo è la metà di quello che pagherei in Italia.
Continuo la mia recita: «La notte della semifinale ero in piazza a festeggiare. Che partitone, nonostante l’arbitro». Anche lui era a festeggiare, l’eliminazione dell’odiato Barcellona è ancora fresca, i cortei tanti a Milano quanti a Madrid. Aggiunge un televisore ad alta definizione in caso di mutuo, il raddoppio dei punti per magnifici premi che accumulerò usando la tarjeta, la carta di credito, condizioni gold. «Sono nelle spese, il trasloco mi costa una stella. Non è che si può aggiungere anche un movil? ». Il cellulare sarebbe riservato ai pensionati che aprono un nuovo conto, io ho detto la mia vera età, non ci sto dentro. Ma lui promette che una soluzione si troverà, in fondo non sono troppo distante dal limite dei 59 anni fissato dalla banca, non è il caso di fare troppo i precisini. Mi informo sul colore, gli dico che bianco non lo voglio, fa troppo giovanilistico.
Ho girato dieci agenzie madrilene, la bugia dell’Inter ha funzionato in tre casi.
In una, tutta rosso fuoco, giocata sulla passione Ferrari, butto lì che vengo da Modena, quelle macchine lì le vedo nascere pezzo per pezzo. Ma l’addetta non si smuove troppo. Le condizioni, però, restano ottime. Dieci proposte irrinunciabili, a Madrid fanno di tutto per avermi cliente. Ho detto che voglio depo-sitare diecimila euro, che accrediterò lo stipendio, comprerò casa, gestirò i conti online, userò principalmente la tarjeta. Una manna per loro, ogni succursale è strapiena di manifesti e depliant con premi e incentivi per chi deposita almeno tremila euro, a patto che non li tocchi per un anno.
Le banche spagnole hanno bisogno dei miei soldi, li bramano. Senti di avere, per una volta, il coltello dalla parte del manico. Una sensazione straordinaria, ti vengono le vertigini, tutti i correntisti italiani dovrebbero provare quest’esperienza. Ti blandiscono, ti fanno pagare tre mesi dopo, senza interessi, ti girano sul conto «el 5% del importe de todas tu compras» se fai la spesa nelle centinaia di negozi convenzionati. Ti regalano biglietti per cinema, teatri o concerti (mai per il calcio, il Real è cosa sacra), fanno lotterie ogni mese, vinci viaggi in Cina, elettrodomestici, depilatori, migliaia di premi. Migliaia. Mi hanno offerto, Tan zero, padelle a metà prezzo, anelli in comode rate da 29 euro al mese. Promettono rendimenti al 3,9%, con opzioni per arrivare al 4,75 per cento.
Hanno bisogno dei mei soldi, mi offrono pc portatili a 27,75 euro al mese, televisori ultra piatti con rate da 72,17 euro. Puoi prendere pneumatici e anche l’auto, con sconti che superano i quattromila euro e pagamenti mensili.
Più che banche sembrano suk. Ma c’è una grande differenza: le banche sono vuote. Prima agenzia: cinque box office, clienti zero. Seconda agenzia: sette addetti alle scrivanie, clienti zero. Terza agenzia: scrivanie due, clienti zero. Quarta succursale, cinque a zero. Dieci agenzie non fanno statistica, ma fa senso non vedere clienti che si siedono, aprono conti, firmano contratti, decidono come reinvestire i titoli in scadenza. Nessuno, dappertutto solo clienti in fila agli sportelli (il record, 19 clienti, è in una piccola Caja, le loro casse di risparmio) per le normali (e poco remunerative) operazioni di cassa.
Le banche spagnole perseguitano i pensionati con offerte irrinunciabili. Ma escludono una fetta fondamentale del mercato: i giovani. Dieci agenzie, 118 depliant raccolti, uno solo riguarda (si fa per dire) i giovani: le "ragazze" da 36 a 45 anni possono avere una Peugeot 206 a 231,47 euro al mese. Ai "ragazzi" va peggio, la rata sale a 275,69 euro. L’auto conviene intestarla al papà: chi ha superato i 45 anni risparmia 8 euro al mese. Sembra quasi un paradosso: le banche si strappano, a suon di regali, i pensionatie ignorano i giovani, proprio nel paese europeo che ha il maggior numero di under 30. Del resto, la Spagna è anche il paese dell’Unione con la più alta disoccupazione giovanile.
Le banche sembrano suk, ti pagano gli interessi ogni tre mesi e pongono la tua famiglia al riparo «de los golpes de la vida». Eppure le filiali restano deserte. Gli impiegati temono che ci saranno tagli di personale e chiusure di sportelli, che sono tantissimi, 1.439 nella sola Madrid, più del doppio della ricca Barcellona, 300 in più di Milano. La crisi ha picchiato duro, nel solo 2009 il sistema creditizio si è trovato sul groppone 25 miliardi di immobili (il triplo rispetto all’anno precedente) invenduti e invendibili. Bancari e banchieri sanno che ci sono molte Caja pericolanti. Se non c’è allarme, sicuramente c’è timore, preoccupazione. Non deve essere facile fare il bancario e il banchiere di questi tempi. Zapatero cerca di rassicurare tutti, è sceso in guerra contro Standard &Poor’s,nessuno sa come andrà a finire, come cambierà il credito in Spagna. Una sola cosa è certa: il piacere di essere trattato come un Paperon de Paperoni con la sola promessa di un deposito da diecimila euro va gustato fino in fondo.
Provare per credere.