m.t.v., Corriere della Sera 05/05/2010, 5 maggio 2010
IL PAESE CHE PEDALA, IN TESTA IL NORD E IL CENTRO
Piero Chiambretti si presta a fare il testimonial ma, ammette, «io in bicicletta non tocco terra e casco, per questo sono favorevole al casco». L’inchiesta sulle piste ciclabili, da Trento a Palermo, è su Sette, il settimanale del Corriere in edicola domani. Un viaggio verde in vista della prima Giornata Nazionale della Bicicletta, domenica prossima, iniziativa nata dalla collaborazione tra Anci, ministero dell’Ambiente e Ancma per promuovere una nuova sostenibilità urbana nell’Italia che ancora fatica a mettersi in sella. Una prova? Tutte le piste ciclabili delle città italiane pareggiano a malapena la somma di quelle di tre città europee: Vienna, Helsinki e Copenaghen. La classifica per indice di ciclabilità è stata stilata da Legambiente nella ricerca Ecosistema Urbano 2009 e vede in testa il Centro-Nord, mentre le grandi città ne escono malissimo con Napoli ferma a un allarmante zero.
Con i suoi 160 chilometri di piste ciclabili, Reggio Emilia si conferma la nuova capitale dei ciclisti (33 metri di piste ogni 100 abitanti). Premiata dalla Comunità europea per l’educazione sui giovani con iniziative come il Bici Bus, carovana di bici formata dai bambini di 17 scuole. Come trasformare una città meccanica in una ciclabile? Secondo Alberto Fiorillo, responsabile Ecosistema aree urbane «le piste ciclabili non bastano, bisogna ridurre auto e mezzi pesanti». Il problema principale è la convivenza tra biciclette e automobili e l’esempio da seguire è Parigi dove il sindaco Bertrand Dalanoë ha fatto allargare le corsie riservate agli autobus per fare spazio alle bici. Un’operazione promessa dal sindaco di Firenze, città che resta bloccata al 37° posto della hit parade.
Luoghi simbolo delle due ruote restano Ferrara e Bolzano che per incentivare i ciclisti ha installato il contabici, con l’Alto Adige che si prepara ad estendere la rete ciclabile fino a 600 chilometri. Trecento sono i chilometri a cui punta Torino, città modello con un ufficio biciclette. Il Veneto si conferma regione amica dei ciclisti, con Padova in testa e Mestre che rivendica 3 bici per casa.
Al Sud è Bari a condurre la rivoluzione dei pedali con abbonamento di bike sharing a 10 euro (senza tariffa al consumo). Anche a Roma, storicamente avversa all’uso delle bici per dimensione e caratteristica del territorio, la passione della bicicletta aumenta, grazie al BikeRoma esteso anche ai non residenti e a iniziative come la Magnalonga fissata il 20 maggio: 20 km sui pedali nei parchi e festa sul Tevere. Ben più radicata la tradizione dei ciclisti milanesi. Pedalano anche quando piove, si portano dietro i bambini, non si lamentano se hanno a disposizione solo 100 km di piste ciclabili (a Copenaghen sono 320). Corrono più rischi degli altri i milanesi, per le buche, il pavé, i binari. Guardano agli impegni presi dal Comune: le piste saranno estese a 131 km nel giro di due anni per arrivare a 190 entro il 2015. Milano è pronta a scommettere sulla «mobilità sostenibile» assicura l’assessore comunale all’Ambiente Paolo Massari. A Milano circolano tra le 600 e le 650 mila biciclette, una per famiglia. Le biciclette in condivisione di BikeMi sono 1.400, con una media di 3 mila prestiti al giorno. Numeri incoraggianti se non fossero schiacciati sotto il peso delle auto: secondo Legambiente aMilano ogni giorno viaggiano 820 mila macchine di residenti e altre 800 mila entrano da fuori. Un tasso di motorizzazione di 63 auto ogni 100 abitanti, contro le 13 di Manhattan.
m.t.v.