GIAMPIERO MARTINOTTI , la Repubblica 5/5/2010, 5 maggio 2010
Dieci deputati hanno proposto di abolire in Francia una legge di duecento anni fa, tuttora in vigore, che vieta i pantaloni alle donne
Dieci deputati hanno proposto di abolire in Francia una legge di duecento anni fa, tuttora in vigore, che vieta i pantaloni alle donne. La legge, varata il 26 brumaio anno VIII (cioè il 17 novembre 1799), appena otto giorni dopo il colpo di Stato di Napoleone, specifica: «Qualsiasi donna che desideri vestirsi da uomo deve presentarsi in Questura per averne l’autorizzazione», portando «un certificato di un ufficiale sanitario». Nel 1892 e nel 1909, due testi autorizzarono le donne a portare i pantaloni, ma solo in circostanze precise: «Se la donna tiene per mano un manubrio di bicicletta o le redini di un cavallo». Negli anni Trenta Violette Morris si vide ritirare il patentino di allenatrice dalla Federazione sportiva femminile proprio perché si vestiva in maniera troppo maschile. Ricorsa in tribunale, le fu dato torto: «Portare i pantaloni non essendo un uso ammesso per le donne, la federazione aveva il diritto di vietarlo».