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 2010  maggio 05 Mercoledì calendario

MAI DONNE COI PANTALONI" IL DIVIETO DI NAPOLEONE AGITA ANCORA LA FRANCIA

Guidare con il velo integrale può costare, a Nantes, una multa di 22 euro per «circolazione in condizioni disagevoli», mentre a Novara andare alla posta con il niqab vale una contravvenzione da 500 euro. Nessuno sa dire l´entità della multa per una donna che porta i pantaloni, ma in Francia la legge riserva quell´indumento al solo sesso maschile. Sembra un a burla, ma non lo è, tanto che dieci deputati hanno depositato un progetto di legge per abolire un testo ancora in vigore, varato il 26 brumaio anno VIII, appena otto giorni dopo il colpo di Stato di Napoleone. E che sta ancora nel corpus legislativo d´Oltralpe, modificato marginalmente da due circolari e mai soppresso.
Quando era stata annunciata poco più di un mese fa, l´iniziativa di dieci radicali di sinistra sembrava uno scherzo, visto che la notizia era arrivata il 1º aprile. Ma la presidenza dell´Assemblea nazionale ha registrato il provvedimento qualche giorno fa, segno che non si tratta di una semplice carnevalata. I dieci propongono di abolire la legge varata poco più di 200 anni fa (per l´esattezza il 17 novembre 1799), la quale specifica: «Qualsiasi donna che desideri vestirsi da uomo deve presentarsi in Questura per averne l´autorizzazione».
E come può essere ottenuta? In un unico modo, cioè dietro presentazione di «un certificato di un ufficiale sanitario». Una procedura cui dovette sottoporsi la scrittrice George Sand, che aveva presentato la sua domanda alla prefettura dell´Indre.
Altri tempi, certo, ma alla Belle Epoque quelle disposizioni erano ancora osservate, tanto che furono necessarie due circolari per mettersi al passo con i tempi: nel 1892 e nel 1909, due testi autorizzarono infatti le donne a portare i pantaloni, ma solo in circostanze ben precise: «Se la donna tiene per mano un manubrio di bicicletta o le redini di un cavallo». Altrimenti, le donne dovevano vestirsi da donne, cioè con le gonne. Le garçonnes con «i petti spigolosi», come le definì Huysmans nel 1888 creando quel termine, divennero famose e celebrate solo negli Venti, ma ancora negli anni Trenta Violette Morris si vide ritirare il patentino di allenatrice dalla Federazione sportiva femminile solo perché si vestiva in maniera troppo maschile. E il tribunale cui fece ricorso le dette torto: «Portare i pantaloni non essendo un uso ammesso per le donne, la federazione aveva il diritto di vietarlo».
Nel 2004, un deputato del centro-destra aveva chiesto al ministro per le Pari opportunità di abrogare quella legge, ma la risposta era stata negativa: «Per adattare il diritto all´evoluzione dei costumi, la desuetudine è talvolta più efficace dell´intervento». Oggi ci riprovano i radicali di sinistra con un ironico «omaggio» a Nicolas Sarkozy: nella motivazione della loro iniziativa, i dieci deputati spiegano infatti di voler prendere alla lettera l´invito del presidente a «de-legiferare», cioè a sopprimere le centinaia di leggi inutili. E loro chiedono anche di eliminare due articoli del codice civile che fanno ancora riferimento alla pena di morte, abolita nel 1981: campioni nella fabbricazione di leggi, i francesi non trovano niente di meglio che fare una legge per eliminarne un´altra.