ELENA LISA, La Stampa 4/5/2010, pagina 23, 4 maggio 2010
ADESSO RICOMINCIO DA ME (+
intervista) -
A guardare il bicchiere mezzo pieno, separazioni e divorzi contribuiscono alla lotta contro la disoccupazione e creano nuovi - nel vero senso del termine - posti di lavoro. Ad esempio, per i cinici è sbarcata dall’Inghilterra una nuova figura: i «divorce planner», simili ai «wedding» che organizzano matrimoni, mentre loro pianificano party per le separazioni con tanto di lista degli invitati, torta a strati e bomboniere (le più gettonate, bambole voodoo infilzate di spilloni con la foto dell’ex). Se, invece, il bicchiere lo si vede mezzo vuoto, non sfugge la sofferenza dei coniugi che pagano in termini affettivi, economici. E di salute. Perché oltre allo smarrimento per la fine di un amore, il carico di stress da sopportare non è indifferente, specie quando una storia arriva logora al capolinea: c’è l’avvocato da cercare, l’appartamento dove trasferirsi, il trasloco da fare. Poi decidere chi tiene il servizio in porcellana, la macchina, il cane. E seriamente, meglio senza scontri, occuparsi dei figli, organizzarsi con il lavoro, cercare una baby sitter.
Roba da esaurimento a meno che non ci si affidi a esperti, che sanno come muoversi e aiutino a far comprendere che separarsi senza drammi, se proprio non si trova via d’uscita, si può. E probabilmente si deve anche. Questa la filosofia del primo salone del divorzio in Italia - dopo Vienna nel 2007 e Parigi nel 2009 - che aprirà sabato 8 maggio a Milano, all’Hotel Marriott. Si chiama «Ex, punto a capo». Come dire: si è chiusa una storia e si riparte da zero. Del resto, a dispetto delle 160 mila separazioni e dei 100 mila divorzi all’anno, sono 220 mila i matrimoni che si celebrano. E circa 10 mila sono seconde nozze, segno che c’è ancora chi ci crede. «Serve un cambio di mentalità - dice Gian Ettore Gassani, presidente dell’associazione matrimonialisti italiani -. Bisogna fare le cose con la testa. In Italia si decide di sposarsi con troppa superficialità. Più ancora di quella con cui si sceglie di divorziare. Ci sono coppie che prima di andare in chiesa, o in Comune, ci chiedono consigli sulla spartizione dei beni in caso di separazione».
Un modo per esorcizzare, visto che alla fine di un matrimonio non c’è nessuno capace di arrivarci preparato. «E così veniamo in soccorso noi - dice Franco Zanetti, ideatore del salone -. Indichiamo le cose da fare, gli specialisti da contattare, le agenzie a cui affidarsi. Sia nel caso in cui la separazione è vissuta con ansia e preoccupazione che nell’altro, dove vincono leggerezza e fatalismo». Diciotto gli stand della fiera: quelli allestiti da beauty-farm che rifanno il look al «divorziando», da aziende che rendono possibili «liste di divorzio» e agenzie immobiliari che, per un tempo limitato, affittano a basso prezzo a chi si sta separando. Per togliersi ogni dubbio, rivolto agli uomini, un laboratorio di biotecnologia per determinare la paternità. Per le donne, agenzie d’investigazioni che propongono programmi anti-stalking. Al salone partecipano anche gli organizzatori di crociere esclusive per divorziati, una specie diversa dai singles. Chi da poco ha chiuso un matrimonio o una relazione importante, non fa altro che parlare dell’ex. E questo, scapoloni e scapolone, si dice non riescano proprio a digerirlo.
ELENA LISA
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Su trentacinque coppie che si sono rivolte alla mia agenzia per avere consigli ne ho salvate sette. questo il risultato di cui vado fiera». A parlare è Milena Stojkovic, sociologa e titolare della prima agenzia italiana di divorce planning.
Ma voi non siete specializzati in rotture?
«Il primo passo è incontrare i coniugi e capire se esistono gli estremi per una riappacificazione. Solo dopo, eventualmente, si procede»
Con la separazione?
«No. Con le valutazioni sul loro stato d’animo. Siamo per la separazione consensuale, ma ci sono coppie talmente arrabbiate che non ne vogliono sapere. E così cerchiamo di mediare per capire fino a che punto provano rancore».
Quali sono i motivi per cui è stata interpellata l’agenzia con più frequenza?
«Quasi esclusivamente per tradimenti scoperti o confessati. Lavoriamo con psicologi e sessuologi, oltre che con avvocati. Cerchiamo di fare incontrare le ragioni dell’uno con quelle dell’altra».
E per risolvere problemi concreti?
«Diamo informazioni su traslochi, appartamenti a basso costo, lavoro, baby sitter. Tutto ciò che può servire».
A quale prezzo?
«Il costo parte da duemila euro. Ma dipende dal tipo di servizio richiesto».
Ma lei al matrimonio crede ancora?
«E’ un patto nobile. Ma serve talento, bisogna esserci portati».