Federico Ferrazza, L’espresso, 6/5/2010, 6 maggio 2010
IN TIVU’ SARA’ UN’ALTRA MUSICA
La tivù, ormai, si vede benissimo: grazie all’alta definizione, ai lettori blu-ray, e adesso anche grazie al 3D. Peccato che invece l’audio sia spesso quello di dieci o vent’anni fa. Eppure oltre a un’alta definizione video ce n’è anche una che riguarda il suono. E che - come la prima - quando è in azione moltiplica per cinque la qualità di ciò che ascoltiamo in dvd.
Chi acquista un televisore, dunque, se vuole avere un audio all’altezza del video deve fare attenzione a due sigle che molto spesso non vengono pubblicizzate: si tratta di DTS-HD Master Audio e di TrueHD Dolby. Il primo - sviluppato dalla statunitense DTS - è lo standard di fatto dell’alta definizione audio dei dischi blu-ray che, a differenza dei dvd classici, sono in grado di contenere film in alta definizione più pesanti (ovvero composti da più bit) dei normali dvd. Il secondo è un rivale (concepito dalla Dolby) del primo e molto meno adottato dalle grandi case di produzione: in pratica, fa le stesse cose e cioè permette di ascoltare un film a una qualità straordinaria. In altre parole, quando si ’comprime’ un film dentro un supporto (sia esso dvd o disco blu-ray) si perdono delle informazioni a discapito della qualità dell’immagine e del suono: il DTS-HD Master Audio e il TrueHD Dolby, invece, permettono di non perdere informazioni audio e di ricostruire in salotto l’originale.
Tutti i televisori che non hanno sulla confezione queste due sigle non sono in grado da soli di riprodurre audio in alta definizione. Anche se i loro schermi sono Full HD e promettono di farci vedere una partita di calcio dal vivo o un film come se fossimo dentro la scena.
Al momento non è quindi detto che si trovi sempre l’alta definizione audio accanto a quella video: la possibilità è intorno al 50 per cento; tanti, infatti, sono grosso modo i modelli di televisori in commercio che offrono una completa esperienza audiovideo high definition.
In ogni caso, una volta acquistata una tv di questo tipo, non è semplice per un consumatore ascoltare del suono in alta definizione. La colpa è di chi offre i contenuti. Soprattutto in Italia. Nel nostro Paese, infatti, gli unici due broadcaster che vendono tv in alta definizione sono Sky e Mediaset. L’offerta di tutti e due è centrata sul calcio (anche se la piattaforma di Murdoch ha qualcosa in più con anche diversi canali per il cinema, per le serie tv, per i documentari e per lo sport come le recenti Olimpiadi invernali) ma l’Hd di entrambi è solamente video.
"In Italia", spiega Masao Miyashita direttore commerciale di Pioneer Italia, "le emittenti che trasmettono in alta definizione lo fanno solamente per il video e non per l’audio, anche se non lo dichiarano. Certo, il suono dei canali Hd è migliore di quelli tradizionali, ed è più spettacolare, ma non ha niente a che vedere con l’alta definizione audio".
Cosa fare quindi per ascoltare - ad esempio - un concerto in high definition? Le possibilità ci sono, anche se l’Italia mostra di non apprezzarle (o conoscerle) fino in fondo. Il mercato dell’audio (sia da solo sia abbinato al video) non gode infatti di ottima salute. Lo dicono i numeri: nel 2009 il totale del mercato ha fatto registrare la vendita di appena 650 mila pezzi (fonte: Gfk), un dato ’povero’ che comprende sia gli home cinema sia gli impianti micro e mini; praticamente una media di 0,01 pezzi per italiano. In particolare, sono stati venduti circa 255 mila pezzi per gli home cinema (ovvero tutti i device che hanno un collegamento con il tv per un effetto cinema a casa): di questi circa 82 mila sistemi 2.1 e 142 mila sistemi 5.1.
Sono proprio queste le tecnologie che sono in grado di garantire un audio in Hd quando si ha a che fare con dei tv sprovvisti delle codifiche DTS-HD Master Audio e TrueHD Dolby. Ovviamente anche i sistemi home cinema devono essere compatibili con i due standard. Che si preparano ad arrivare pure su dispositivi più piccoli come i telefonini (già in grado di trasmettere un’alta definizione video ma non ancora audio). La DTS, per esempio, ha stretto una serie di accordi per garantire l’audio Hd anche sui cellulari. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato siglato con la produttrice coreana di telefonini Pantech che nei prossimi mesi rilascerà sul mercato terminali capaci di riprodurre musica e film con suono in alta definizione.
Tornando alla tv, resta però un problema da risolvere. Cioè quello dei contenuti. Se infatti un utente si dota di un impianto per ascoltare l’audio in Hd, dove trova i film che sfruttano appieno questo sistema? "In Italia, per ora, l’unica possibilità è rappresentata dai dischi blu-ray (che necessitano di un lettore apposito, non è sufficiente un lettore dvd, ndr.), che sono compatibili con l’audio Hd", risponde Masao. I dischi in alta definizione sembrano essere ormai l’unico motivo per entrare in una videoteca come Blockbuster i cui conti sono in caduta libera (ha un debito di un miliardo di dollari, gli investitori sono in fuga e ha da poco annunciato di voler chiudere solo negli Stati Uniti 960 punti vendita). Il motivo non è solo la possibilità - sempre più semplice grazie alla banda larga - di scaricare da Internet i film, ma anche nelle piattaforme come Sky o Mediaset Premium che offrono film on demand, ovvero fruibili nel momento esatto in cui vuole l’utente.
L’offerta in alta definizione è però ancora limitata (sia in Rete sia sulla tv digitale) a causa della larghezza di banda che richiede la trasmissione di un audiovideo Hd. Ma è solo questione di tempo. E tra poco le connessioni sempre più veloci consentiranno di scaricare una grande mole di filmati in high definition. Ne è la prova il successo di Netflix (oltre 13 milioni gli utenti in tutto il mondo): un sito (netflix.com) americano che trasmette in streaming film di qualsiasi genere e che ha nel suo bouquet una ventina di film in alta definizione.
Quello che dice Masao, e cioè che i dischi blu-ray supportino l’alta definizione audio, non è però sempre vero. Almeno in Italia (e in italiano). Come la maggior parte dei dvd, infatti, anche i dischi blu-ray contengono dei film doppiati in diverse lingue. E, molto spesso, solo la traccia in inglese supporta uno dei due standard dell’audio Hd. Niente italiano in alta definizione, quindi. Neanche per i film che per il loro contenuto dovrebbero avere una marcia in più dal punto di vista tecnologico. ’Avatar’, l’ultima fatica cinematografica in 3D di James Cameron, per esempio, non ha un audio high definition per la versione italiana. Come non ce l’hanno altre pellicole hi-tech tra le più vendute nel nostro Paese come ’Io, Robot’, ’Iron Man’, ’Transformers’ o ’Star Trek’. Che - almeno nell’audio italiano, non hanno proprio nulla di fantascientifico.