Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  maggio 04 Martedì calendario

CINA DOPO IL FIGLIO UNICO ARRIVA L’APPARTAMENTO UNICO

Il metodo ha funzionato bene per controllare la natalità: perché non dovrebbe essere altrettanto efficace per arginare la bolla immobiliare? Dopo la politica del figlio unico, la Cina vuole provare quella dell’appartamento unico. Per arrestare l’impennata dei prezzi delle case a Pechino, i costruttori ricorrono alla ricette tradizionali cinesi. Una famiglia in cerca di casa o di investimento non potrà fare che un solo acquisto immobiliare supplementare.
Il governo ha deciso in questo modo di combattere gli speculatori e si preoccupa che l’inflazione non abbia a rallentare la ripresa economica nel paese asiatico. In marzo i prezzi sono aumentati di quasi il 12% nel giro di un anno: è la crescita più consistente da sei anni a questa parte. Da pochi giorni le banche possono rifiutare la concessione di un prestito ai clienti già proprietari di almeno due beni, e l’apporto personale per l’acquisto di un secondo bene è stato innalzato. I non residenti a Pechino, che non sono in grado di provare di avere adempiuto al pagamento delle tasse e dei contributi sociali in città da almeno un anno, dovranno essere esclusi dai prestiti.
Infine, lo stato non esclude tasse sulla proprietà immobiliare in certe metropoli come Pechino, Shanghai, Shenzhen e Chongqing.