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 2010  maggio 04 Martedì calendario

COS L´ITALIA EVITA LA TEMPESTA" - ROMA

Il debito pubblico dell´Italia è sette volte quello della Grecia ma il paese «finora ha evitato la tempesta», scrive il Wall Street Journal in un lungo articolo dedicato ai titoli di stato nazionali e a Maria Cannata, la signora che li gestisce. «Non sarà l´Italia la prossima a finire nel mirino delle agenzie di rating», assicura. La politica fiscale restrittiva condotta dal governo lo scorso anno ha dato la possibilità al Tesoro di «mettere fieno in cascina». Questa circostanza consente ora al Paese di affrontare meglio il mercato e i suoi sobbalzi. Tanto che l´Italia pagherà la sua quota di aiuti alla Grecia -5,5 miliardi - senza dover effettuare emissioni supplementari. Oltretutto il fabbisogno migliora: nei primi quattro mesi del 2010. - sono gli ultimi dati - è stato di circa 41.900 milioni, inferiore di 6,6 milioni a quello dell´analogo periodo 2009.
Cannata conversa non a caso con il giornale della business community: la materia è comunque delicata. Proprio durante la crisi greca si sono visti schizzare i differenziali tra i titoli di Atene e i bund tedeschi, di solito sinonimo di tensioni; in certi giorni gli strappi hanno riguardato anche gli altri partner deboli dell´eurozona - Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna - i cosiddetti Pigs, i paesi-maiale secondo l´ormai noto, dispregiativo acronimo anglosassone; in più di una occasione si è temuto il rischio-contagio. Così, la signora del debito spiega la politica del Tesoro in tema di titoli di Stato. In sintesi: massima glasnost e totale prevedibilità delle emissioni. Sullo sfondo, l´utilizzo di una sofisticata «piattaforma» denominata Mts, su cui si effettuano gli scambi sui titoli italiani, che è tenuta in alta considerazione dagli investitori. E infatti: il Tesoro segue per le aste «un calendario rigorosamente regolare» che sottolinea appunto «la trasparenza e la prevedibilità» del ricorso al mercato, spiega il giornale. E aggiunge: «L´Italia ha fatto di necessità virtù», visto che deve gestire un moloch di debito pari a circa il 120% del Pil.
Grazie a migliori prospettive sui parametri chiave, come il deficit, rispetto ad altri partner gode di un certo livello di domanda nelle sue aste. «Nonostante un piccolo scossone la scorsa settimana, quando la domanda di titoli è stata insolitamente debole, quest´anno le aste dovrebbero filare lisce», sottolinea Cannata.
Ma, quali sono i punti di forza e di debolezza del debito italiano? «Repubblica» lo ha chiesto a Luigi Guiso, studioso di lavoce.info. Nella sua visione, forza e debolezza sono al dunque due facce della stessa medaglia. Il debito italiano ha una dimensione «molto elevata». Proprio per questo il governo «ha deciso di reagire in maniera molto cauta alla crisi globale, scegliendo di accettare un impatto più marcato della crisi medesima sulla propria economia». Allo stesso tempo questa «reazione conservatrice» ha fatto sì che «il disavanzo non si dilatasse» come invece è avvenuto altrove. «Questo è il motivo per cui i mercati sono meno reattivi al debito italiano, oggi». Il problema è «cosa succederà dopodomani» e quindi se il governo farà le necessarie riforme strutturali per consentire al paese di crescere e di farlo in maniera sostenuta.