Federico Rampini, la Repubblica, 4/5/2010, 4 maggio 2010
NEW YORK
Nasce il colosso dei cieli, si accelera la concentrazione del trasporto aereo con la più grande fusione di tutti i tempi. United Airlines e Continental Airlines hanno annunciato ieri un matrimonio da 3,2 miliardi di dollari. Insieme diventeranno la più grande compagnia americana e mondiale.
Scavalcano la Delta che a sua volta aveva di recente assorbito Northwest. American Airlines, numero ancora pochi anni fa, scivola al terzo posto. L´unione United-Continental avrà il 21% del mercato americano e il 7% di quello mondiale. Sotto una sola società, gli apparecchi delle due compagnie voleranno in 59 nazioni e 370 città. Il bastone del comando ufficialmente spetta alla United: è lei che compra il 55% di Continental, in un´acquisizione interamente pagata con azioni proprie. Il 45% del nuovo gigante sarà degli azionisti Continental. La nuova entità si chiamerà United e di questa conserverà il quartier generale basato a Chicago. La maxifusione ridisegna il panorama del trasporto aereo, all´uscita da un lunghissimo periodo di difficoltà che fu segnato da tre crisi consecutive: prima l´11 settembre 2001, poi il forte rincaro dei prezzi petroliferi, infine la recessione del 2008-2009.
Sarà il chief executive di Continental, Jeffrey Smisek, a dirigere la nuova entità. La fusione dovrebbe diventare operativa entro la fine dell´anno, compatibilmente con i tempi di approvazione delle autorità antitrust. In passato, soprattutto sotto l´Amministrazione Bush, l´antitrust era molto permissivo e di rado negava il suo permesso a una fusione. Il matrimonio Delta-Northwest ebbe il nulla osta da Bush a velocità record: appena sei mesi. Con la presidenza Obama c´è stato un cambio di atteggiamento e questo fa prevedere un iter più lungo e complesso prima del via libera. Tuttavia un asso nella manica per il colosso dei cieli è proprio l´aver scelto di tenere la sede principale a Chicago: la città del presidente ne avrebbe un beneficio economico evidente e questo peserà sul verdetto dell´Amministrazione. E´ poco probabile invece che l´antitrust si mobiliti in difesa dei passeggeri, gli unici perdenti sicuri di questa operazione. In generale, la tendenza alla riduzione della concorrenza sta portando in America a un ritorno degli oligopoli. Il fenomeno è stato già ampiamente osservato in molti settori delle utilities: dalla deregulation degli anni 70 e 80 si è passati a un´ondata di fusioni e acquisizioni che hanno ridotto la competizione, a scapito della qualità del servizio e danneggiando i consumatori. Il settore della telefonia mobile è un esempio classico: in molte zone d´America ormai la scelta per l´utente del telefonino si riduce a un paio di operatori, e il servizio precipita a livelli sempre più scadenti.
Nel trasporto aereo le stesse compagnie non fanno mistero di quale sia il vero scopo di queste fusioni: tagliare la capacità, cioè il numero di voli, per alzare il quoziente di riempimento degli aerei. Una volta eliminati i doppioni sulle stesse rotte, diventa più facile per le compagnie alzare i prezzi, o ridurre la qualità del servizio (prestazioni a bordo e a terra, manutenzione) perché il passeggero non ha più scelta. E´ la previsione che fa un esperto del trasporto aereo, Scott Sonenshein della Rice University Bussiness School: «Il consolidamento dà più potere alle compagnie. Il consumatore avrà meno scelta, meno voli, tariffe più care e nuovi balzelli aggiuntivi». Questi ultimi sono diventati una specialità per le compagnie americane: di recente è stato proposto di far pagare perfino il passeggero che pretende di portare a bordo con sé un singolo bagaglio a mano.
Il potere monopolistico del nuovo King Kong dei cieli è evidente esaminando da vicino le sue quote di mercato negli scali dove ha i suoi hub. A Houston faranno capo a United-Continental il 64% di tutti i voli, a Newark il 55%, a San Francisco il 40% e a Chicago il 35%. A questo si aggiunge una concentrazione ancora più accentuata nelle rotte internazionali: United e Continental insieme hanno un dominio sulle rotte tra Stati Uniti, Asia, Europa e America latina. Un altra causa di prevedibile disagio per i passeggeri sarà la transizione verso la fusione totale: in quei periodi tradizionalmente si verificano disfunzioni nei sistemi informatici che vanno cambiati per essere integrati. Quello che soffriranno i passeggeri lo guadagneranno invece le due compagnie in termini di redditività. Grazie al taglio dei doppioni e delle rotte che si sovrappongono (con conseguente riduzione del personale), il management prevede un beneficio di 2 miliardi di dollari fra maggiori entrate e risparmi sui costi. I guadagni potrebbero risultare un po´ inferiori se avanzerà al Congresso il progetto di legge per migliorare i diritti dei passeggeri, che negli Stati Uniti sono rimasti molto indietro rispetto all´evoluzione normativa dell´Unione europea. Solo di recente, per esempio, è stata vietata la consuetudine di «sequestrare» per molte ore i passeggeri su un velivolo immobile sulla pista per ritardi o cancellazioni.