Paolo Scarano, Gente, 4 maggio 2010, pag. 80, 4 maggio 2010
TITTI GIOVANNONI OTTAVIANI
SIAMO DUE ZITELLI PRONTI PE RLE NOZZE
lei è bella, simpatica e divertente. Lui iperattivo, vulcanico e dinamico. Insieme sono una coppia ammirata e riservata. Tanto che il nome di lei nelle cronache è sempre rimasto, per precisa volontà di entrambi, soltanto Titti. Del cognome, della professione, della vita privata, non si conosceva altro. Fino a quando Titti Giovannoni Ottaviani, arredatrice d’interni, madre di due figli, compagna da tre anni del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, economista e fustigatore dei pubblici vizi, ha deciso di raccontarsi su Gente. «Ci siamo conosciuti in un vivaio in Umbria, dove entrambi abbiamo casa. Io con l’auto strapiena di fiori, lui con un ordine di piante lunghissimo e senza macchina. Ho pensato di offrirgli la mia aiuto e gli ho portato le piante a destinazione. Mi ha ringraziato e dopo un po’ ci siamo ritrovati a chiacchierare in un salotto di amici comuni. finita che non ci siamo più lasciati», ricorda Titti.
«A unirci da subito è stata la passione per l’arredamento e per i piaceri più semplici della vita: il giardinaggio, la cucina, l’arte, le buone letture, l’allegria delle serate con gli amici. Condividiamo anche la stessa notevole dose di ironia per sdrammatizzare gli avvenimenti, per guardare con ottimismo al presente e al futuro».
La passione per l’arredamento li ha portati a creare due linee diverse l’una dall’altra, prodotte entrambe dalla ditta Midj di Cordovado, vicino a Pordenone, fondata da Paolo Vernier: piuttosto classica quella del ministro, intitolata "T.T.", uscita l’anno scorso e dedicata a lei, i cui proventi vengono destinati da Midj alla creazione di un concorso per giovani designer; innovativa, originale e ironica quella di Titti, composta da 13 accessori per la casa spiritosi e allegri, con materiali in pelle, acciaio e metacrilato. Linea che Midj ha creato e presentato al recente Salone del Mobile di Milano. « ispirata all’affettività, alla funzionalità e alla comodità», spiega Titti. «Il tutto condito da una punta di giocosa ironia». L’ironia che le fa intitolare "T. amo" un tavolino (suggerito dal figlio Dario) a forma di cuore spezzato in due, e "T. aspettavo" una fiabesca culla trasparente per tenere sott’occhio il bambino: «Io e Renato abbiamo voluto donare la prima culla prodotta a un’amica carissima, il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. Mentre la disegnavo ho saputo che attendeva la sua bimba».
Divertente e decisamente originale è "T. stendo", un porta-abiti con punching bali incorporato da prendere a pugni al ritorno a casa nelle serate storte. «Noi di serate così nervose ne abbiamo pochissime. Riusciamo a divertirci insieme anche se i nostri rispettivi impegni ci tengono spesso lontani. Ci divide ben poco: la politica senza dubbio, per questioni di tempo e appuntamenti che si accavallano».
L’armonia regna anche in cucina. «Prepariamo entrambi ottimi manicaretti, dalla sua ormai celebre pasta e fagioli alla mia Carbonara. Ai fornelli è una bella gara anche nella preparazione della tavola, che amiamo raffinata ed elegante, possibilmente a lume di candela. Ma ci frequentiamo poco durante la settimana e devo dire che siamo entrambi "zitelli": io una zitella di ritorno, dato che sono separata, lui zitello da sempre, perché non si è mai sposato. Ma lui è un ottimista innato e questo mi piace da morire. Io sono allegra e solare. E con le nostre venti telefonate al giorno di media riusciamo a parlare di tutto e a non arrabbiarci mai».
E quando il tempo diventa clemente riescono a godersi le case nei meravigliosi panorami che le ospitano: «Una pizza con gli amici a Ravello, in costiera amalfitana, è una grande boccata di felicità. Mentre a lodi, in Umbria, amiamo riposare, leggere e passeggiare, oltre che guardare in Tv tutti i programmi di arredamento possibili. lì che iniziano i nostri confronti più dinamici. Partiamo da conversazioni romantiche e finiamo a parlare di cemento e mattoni».
Matrimonio in vista? «Nell’immediato futuro c’è questo progetto», risponde Titti. «Sul luogo delle nozze abbiamo l’imbarazzo della scelta. L’unica certezza è la festa con i tanti amici. Li faremo sedere tutti sulle sedie disegnate da Renato e useremo vassoi della mia linea di accessori. Il tavolino a forma di cuore unirà le sue due metà».