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 2010  maggio 06 Giovedì calendario

Gandhi: fatiche e tormenti per mantenersi Nell’iconografia ufficiale, il Mahatma Gandhi, padre dell’indipendenza indiana e fondatore del movimento della non violenza, appare in tutta la sua umiltà ascetica, coperto solo da un panno bianco

Gandhi: fatiche e tormenti per mantenersi Nell’iconografia ufficiale, il Mahatma Gandhi, padre dell’indipendenza indiana e fondatore del movimento della non violenza, appare in tutta la sua umiltà ascetica, coperto solo da un panno bianco. Una figura esemplare; persino il fanatico indù radicale che lo uccise nel 1948 si inginocchiò davanti a lui prima di sparargli. Troppo esemplare, per resistere alla tentazione di metterla in discussione. Ci ha pensato lo storico inglese Jad Adams che, nella biografia Naked Ambition, ne porta alla luce abitudini sessuali, desideri libidinosi e ossessioni maniacali. Si sa che Gandhi si sposò appena tredicenne con Kasturba, di un anno più grande. E che da subito mostrò di apprezzare i piaceri della carne. Ma, secondo Adams, un brutto episodio, quando aveva 16 anni, avrebbe cambiato per sempre il suo sano interesse per il sesso. Allontanatosi dal capezzale del padre in fin di vita per rivolgere le sue attenzioni alla moglie, al ritorno lo trovò morto. Non riuscì mai a perdonarsi quel tragico momento di debolezza e, per punizione, cominciò a infliggersi sfide quotidiane contro i suoi istinti. D’altra parte, numerose riflessioni ed "esperimenti" sul sesso sono noti agli storici. Dopo aver fatto voto di castità, arrivò a negare la necessità dei rapporti a scopo di procreazione e, al fine di mettere alla prova la sua resistenza al desiderio, si sottopose a lunghi periodi di astinenza e digiuno dormendo nudo accanto a ragazze altrettanto svestite. In tante si innamorarono di lui; seguaci, missionarie, le sue serve. E lui, per mettere alla prova la propria purezza, lasciava che delle giovanissime adepte lo lavassero più volte al giorno. Ma allora chi era Gandhi: un uomo innamorato della pace o una specie di ambiguo satiro? «Alla sua morte qualcuno volle trasformarlo in un santo» scrive lo stesso Adams. «Ma lui stesso ammise che, durante riunioni e decisioni importanti, la sua mente vagava oltre il ”lecito”. ***** Gandhi non fu l’unica figura politica del passato dilaniata da tormenti sessuali. Mao Tse-Tung credeva che fare sesso con ragazze vergini rinvigorisse l’uomo, mentre il maresciallo Tito, che si sposò quattro volte (la prima con una tredicenne) non riusciva a resistere al fascino femminile ed ebbe numerose amanti. Lenin, inoltre, non sarebbe morto a causa di un ictus, come si era sempre pensato: lo scorso anno uno storico ha rivelato che il rivoluzionario russo fu ucciso, in realtà, dalla sifilide. E il generalissimo Franco, lasciato con un solo testicolo da una ferita di guerra, era tormentato da complessi di inferiorità.