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 2010  aprile 29 Giovedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BORRELLI, FRANCESCO SAVERIO"


"Non nascondiamoci dietro un dito: la gente non ha molta fiducia verso la giustizia" (Francesco Saverio Borrelli sulla ”Repubblica” di domenica 22 agosto). (Ipsedixit 27 agosto/2 settembre 1999)

Secondo una ricerca del mensile ”Class”: [...] Ronaldo (11 miliardi l’anno) guadagna in un minuto quanto Francesco Saverio Borrelli in un’ora (Aldo Carotenuto, Class, n. 10, 1997).

Francesco Saverio Borrelli: «Né Craxi né chiunque altro potrà mai chiedere alcun differimento di pena finché resta latitante. Perché qualunque condannato per poter chiedere alla giustizia un beneficio, deve prima mettersi a disposizione della giustizia [...] costituirsi. Ed è solo a questo punto che Craxi, come tutti i detenuti, può presentare un certificato medico e chiedere il differimento. Al termine del quale, però, non è che torna in Tunisia: va in carcere. E non mi stupisce affatto, in questo senso, che i suoi legali e la sua famiglia ci pensino dieci volte prima di compiere un simile passo». (Paolo Foschini, Corriere della Sera 28/10/1999)

Ancora più esplicito Francesco Saverio Borrelli. Un redattore della rivista ”Documenti Giustizia” nel ’95 gli chiese: «Lei vuol dire che il grande processo pubblico è già avvenuto, quindi la sentenza è una cosa quasi secondaria?». Borrelli rispose: «Sì, il grande processo pubblico è già avvenuto, è già lì». (Il Foglio, 15/11/2001 pag. 1)

Il Corriere della Sera riportò la sua [di Stefano Passigli] approvazione alla decisione della Camera di costituirsi in giudizio davanti alla Corte costituzionale, nel conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato da Francesco Saverio Borrelli per la mancata autorizzazione a procedere contro Bettino Craxi. Altri tempi. (’Il Foglio” 22/1/2002).

[Francecso Favara ] stato nominato procuratore generale della Cassazione dal Consiglio superiore della magistratura il 5 aprile del 2000 dopo una vicenda complicata che ha visto il Consiglio di Stato annullare una prima nomina. Alla fine ebbe la meglio su altri sei concorrenti fra i quali spiccava il nome di Francesco Saverio Borrelli» (’La Repubblica” 14/1/2003).

Calciopoli Il giudice dei calciatori è dalla settimana scorsa Francesco Saverio Borrelli, 76 anni, napoletano, l’uomo che guidava la Procura di Milano ai tempi di Mani pulite. Il commissario Guido Rossi l’ha messo a capo dell’Ufficio indagini della Federazione Gioco Calcio. Borrelli, dopo aver visto le prime carte, ha detto che il quadro è sconsolante. La destra ha attaccato Guido Rossi: per chi crede che Tangentopoli sia stata solo una manovra politica ("rubavano tutti, ma hanno eliminato solo Dc e Psi per permettere agli stranieri di comprarsi le aziende italiane") Borrelli è una specie di diavolo. (Vanity Fair, Anno III, Centoventesima settimana. Dal 22 al 29 maggio 2006)

Numeri. «Scandalo del calcio. Il giudice Francesco Saverio Borrelli ha scoperto che gli schemi della Juventus sono il 3-4-3, ma soprattutto il 3-3-5 e il 3-4-7» (Fiorello). (Onda n.24 2006)

Devo a Marco Travaglio la seguente notizia, pubblicata ieri sull´Unità e meritevole di essere trasmessa di casa in casa, anche con il tam-tam. Il ministro Mastella ha nominato direttore generale presso il ministero di Grazia a Giustizia l´onorevole dell´Udeur, ex Forza Italia, Gianpaolo Nuvoli. lo stesso onorevole Nuvoli che nel 1994, su carta intestata, diramò la seguente dichiarazione: «Qualora il procuratore Borrelli fosse condotto alla forca, io sarei in prima fila per assistere soddisfatto all´esecuzione».
Non si sa se questa dichiarazione costituisca, nel curriculum dell´onorevole Nuvoli, il titolo di merito più cospicuo riguardo alla cultura giurisprudenziale e all´autorevolezza istituzionale. Si sa solamente che il procuratore Borrelli, e il pool di Milano al completo, grazie al ministro Mastella e all´insediamento di Nuvoli, possono ufficialmente considerare chiusa la loro stagione. L’uomo che avrebbe visto volentieri Borrelli appeso a un lampione da oggi siede in via Arenula, in rappresentanza del governo di centro-sinistra. Dunque anche in rappresentanza mia e di parecchi di voi, elettori di questa maggioranza. Metaforicamente, penzoliamo anche noi assieme a Francesco Saverio Borrelli. (03/05/2007)

E quando gli chiediamo, ricordando magari l’approdo di Francesco Saverio Borrelli al Conservatorio di Milano, quale sia il senso di questa tendenza al trasferimento del Pool sulla scena della cultura, Gherardo Colombo risponde rivendicandola come un percorso naturale. «Sono convinto - dice - che questa decisione sia in linea con quanto ho fatto da magistrato. una possibilità di approfondire il discorso sulle regole del vivere insieme, sul rispetto della persona umana, sugli stessi fondamenti individuati dalla nostra Costituzione». (La Stampa 23/5/2007).

quanto ha incassato dalla previdenza Francesco Saverio Borrelli: 153.353 euro. (Matthias Pfaender Il Giornale 9/7/08)

 che il Pool sceglieva gli obiettivi a seconda delle possibilità del momento, e adottava una tattica che Francesco Saverio Borrelli definì «Blitzkrieg», la guerra lampo degli eserciti germanici: una penetrazione impetuosa su una fascia molto ristretta di territorio lasciando ai margini le sacche laterali, le più difficili da sfondare. (Filippo Facci, il Giornale 19/12/2008)

Daniela Iavarone, organizzatrice del gala di San Valentino Amici della lirica, con Simonetta Puccini. Presente Francesco Saverio Borrelli con la moglie Maria Laura. (Chi, 25 febbraio 2009).

«resistere, resistere, resistere» (parole dell’eroe di Mani pulite Francesco Saverio Borrelli) (Carlo Puca, Panorama, 3 dicembre 2009)

BORRELLI Sì, LA ASPESI NO: CHI PUò ENTRARE A RIVERIRE NAPOLITANO -
[...] andata meglio a Francesco Saverio Borrelli, melomane e habitué della prima, che si è intrattenuto con il presidente della Repubblica per un breve colloquio. (il Giornale 12/12/2009)

Il 13 aprile il Cavaliere telefonò a ”Tempo reale” di Michele Santoro e disse: «Mi risulta che Antonio Di Pietro non fosse così convinto di quell’atto firmato da tutto il Pool». Aggiunse che Di Pietro gli aveva parlato il 18 febbraio direttamente ad Arcore, nella tana del lupo, e la rivelazione fu paralizzante per tutti. Borrelli chiamò Di Pietro e gli disse testualmente: «Smentisci o ti faccio buttare giù dalle scale a calci nel sedere». Ma Tonino, sulla ”Stampa” del 15 aprile, si limitò adire che «di ogni atto cheho firmatomi assumo la responsabilità», e, circa l’indagine su Berlusconi, che «resta da capire se si tratta di unfenomeno corruttivo oppure di una patita concussione». Il procuratore aggiunto Gerardo D’Ambrosio non fu contento: «Non era quello che ci aspettavamo». Figurarsi Borrelli: «Il suo è un silenzio colpevole». (Filippo Facci, Libero 16/12/2009)

Francesco Saverio Borrelli adotta lo stile delle lapidi commemorative ”la cittadinanza pose”, già oggetto di pubblico ludibrio nei ”Viceré” di Federico De Roberto. Ecco il passo saliente del capolavoro, solo un po’ sforbiciato: ”Con pungente rimpianto per la magia /delle abbandonate note /fu sospinto da eventi inattesi verso senile notorietà /alle cui ambigue lusinghe seppe senza sforzo /resistere resistere resistere”. (Mariarosa Mancuso, il Foglio 24/12/2009)

Vittorio «Bobo» Craxi su la Stampa di ieri: «A metà ottobre del 1999 si scopre che operare mio padre in Tunisia avrebbe significato accelerarne la fine. Alcune delle massime autorità dello Stato si mossero motu proprio, ma furono stoppate. Luciano Violante ci raccontò che della vicenda si erano interessati il Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi e il capo del governo Massimo D’Alema, e che a opporsi alla possibilità di far rientrare mio padre da uomo libero fu in prima persona il Procuratore generale della Procura di Milano, Francesco Saverio Borrelli». Bruno Vespa in Scontro finale, Mondadori 2000: «Nell’ottobre 1999, prima dell’ultimo intervento, Don Verzè si era rivolto a Francesco Saverio Borrelli. ”La cortese risposta – mi dice il sacerdote – fu un diligente allineamento alla legge”». (Filippo Facci, Libero 12/1/2010)

Il pool guidato da Francesco Saverio Borrelli ha raccolto indizi che raccontano di almeno quattro tangenti pagate dai dirigenti Fininvest agli ufficiali delle Fiamme Gialle incaricati di fare verifiche fiscali nelle aziende del Biscione. (Claudia Fusani, l’Unità, 21/1/2010 (seconda puntata))

Ci si dovrebbe chiedere, del resto, perché Mani pulite a un certo punto ebbe fine. Il procuratore Borrelli la mise così: «Finché si trattò di colpire i partiti che stavano sullo stomaco a tutti, non ci furono grandi reazioni contrarie. Anzi. Ma quando, con l’indagine sulla Guardia di finanza, si andò oltre, apparve chiaro che il problema della corruzione in Italia non riguardava solo la politica, ma larghe fasce della società, insomma che investiva gli alti livelli proprio in quanto partiva dal basso. A quel punto il cittadino medio ebbe la sensazione che questi moralisti della Procura di Milano volessero davvero passare lo straccio bagnato su tutta la facciata del paese, sulla coscienza civile di tutti gli italiani. Parlo del cittadino medio, che vive spesso di piccoli espedienti, amicizie, raccomandazioni, mancette per poter campare e rimediare all’inefficienza della pubblica amministrazione. A quel punto, ho l’impressione che la gente abbia cominciato a dire: adesso basta, avete fatto il vostro lavoro, ci avete liberato dalla piovra della vecchia classe politica che ci succhiava il sangue, ma adesso lasciateci campare in pace». Parola di Borrelli. (Filippo Facci, Libero 17/2/2010)

certe interviste a Francesco Saverio Borrelli che parevano degli editti: «Chi ha scheletri negli armadi non si candidi alle elezioni», riferito a Berlusconi, of course. (Filippo Facci, Libero 28/4/2010)